Giugno finisce con due note tristi: ci hanno lasciato...
Margherita Hack (Firenze, 12 giugno1922 – Trieste, 29 giugno2013) è stata un'astrofisica,divulgatrice scientifica e attivistaitaliana. Sofferente da una settimana era ricoverata in ospedale. Non potrò nemmeno andare al suo funerale, perché ha scelto di non apparire, le esequie verranno officiate senza alcuna cerimonia, in forma privata, in un giorno che non deve essere reso noto. Spartana, ha sempre lottato contro le apparenze badando alle cose pratiche e non vuole ipocrisie nemmeno quando i suoi resti saranno seppelliti nel cimitero di Trieste. Perché so di sicuro che ormai il suo spirito è tra gli astri e di notte dall'Orsa Maggiore contempla il nostro pianeta...
Ma in questi giorni è mancato anche .. Stefano Borgonovo (Giussano, 17 marzo1964 – Giussano, 27 giugno2013[3]) è stato un allenatore di calcio e calciatoreitaliano, di ruolo centravanti. Nella sua carriera oltre nella Nazionale Italia, ha giocato anche il Milan, la Fiorentina e l'Udinese. Nel 2008 viene colpito dalla "Stronza" come definisce lui la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), ma non si arrende crea la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus che sostiene la ricerca contro la Sindrome di Lou Goering. Lascia moglie e quattro figli. Ricordiamolo così
Sto facendo colazione, ma il mio corpo ancora non vuole svegliarsi: il solito mal di testa e di cervicale per un breve viaggio in macchina con finestrini aperti (il clima si è rotto) mi ha ridotto come lo scoiattolo qui sopra. Sono esausta. Se Maggio con il freddo e le piogge è stato un mese pesante, Giugno con la sua afa improvvisa continuata e africana repentinamente spodestata da un flusso d'aria artica, con la neve in montagna e temperature autunnali in città, è stato spossante. Non so voi, ma io che aspettavo e bramavo l'estate ho il terrore di vivere due mesi in un altalena di temperature con escursioni termiche oscene. Il bilancio di giugno ? Direi un mese operoso, per le continue corse per uffici a pagar tasse e seguire le mie vecchiette; più pigro per il lavoro Stanhome, che ho trascurato per il gran caldo. Positivo l'incontro con la psicologa di cui al precedente post. Da brava "Vergine" annoto un progresso costante, anche se lento: quel che importa è procedere portando a casa dei risultati. Con la prossima settimana entriamo nel mese di Luglio un mese nuovo e fresco: TUTTO DA GIOCARE ! Vi lascio con un aforisma di Seneca
MOLTI IMPARANO NON PER LA VITA MA PER LA SCUOLA.
Ed è proprio questo l'obiettivo di luglio : imparare, non per ingurgitare ulteriori nozioni, ma per migliorare la propria vita, applicando e gestendo le nozioni acquisite per progredire sia dal punto di vista materiale, che spirituale! Una bella sfida! Basta lasciarsi macinare dagli eventi, la parola d'ordine è REAGIRE!
Da giovane -come per tutti- il mio metabolismo funzionava e riuscivo a dimagrire
anche mangiando solo qualcosa in meno. Ma nel corso degli ultimi vent’anni
quando la vita si è fatta più tosta, come da imprinting generazionale ho frenato
sempre le mie esigenze per anteporle alla famiglia-casa ed al lavoro, nonché ai
parenti. Fatto sta che ho incamerato 20 kili di troppo a corazza, prima semplice sovrappeso, ultimamente moderata obesità : kili difficili da
buttar giù per il rallentamento del metabolismo tipico della menopausa. Non è
solo una questione fisica, ma soprattutto psicologica, quando la mente si rende
conto che sto calando, automatica-mente vado in cerca di più cibo. Quando mi
impongo delle diete, facendomi seguire dalla dietologa avanza ed ingigantisce il
senso di impotenza e di rivolta ad un regime troppo disciplinato. Finisce che la
dietologa è frustrata, io sono frustrata e spendere soldi per non averne il
beneficio sperato è come sputare controvento.
Dato che il meccanismo mentale è ozioso e bastardo e non ne vengo a capo,
ho pensato che solo un esperto poteva aiutarmi : sono andata dalla mia
psicologa.
La psicologa mi ha dato della menopausa una nuova lettura : la menopausa
è il periodo in cui la donna ha la possibilità di mettere “meno-in-pausa” se
stessa. Mentre in precedenza famiglia, lavoro ecc. catalizzavano le nostre
priorità ora i bambini son cresciuti, il lavoro finisce e quindi ci troviamo a
recuperare una dimensione di spazio e tempo che prima non avevamo e nel quale
possiamo esprimerci.
Invece di reprimere le nostre necessità per soddisfare le primarie ed altrui la
donna in meno-in-pausa può permettersi (a volte complici le caldane) di “andare
fuori di testa”, essere intrattabile: le manifestazioni sono un implicito ed
anche direi INVOLONTARIO (perché delle caldane ne vorremmo far a meno) attirare
l’attenzione di chi ci sta intorno, una necessità di affermare CHE NON SIAMO UN ROBOT AL SERVIZIO DELLA
FAMIGLIA E DEL LAVORO, ma che ANCHE NOI possiamo e dobbiamo segnare il passo,
avere esigenze e bisogno di staccare. Alla luce della spiegazione di cui sopra
ora comprendo il perché una ginecologa tanto tempo fa mi disse, che le
manifestazioni sono più eclatanti (vampate, caldane, iperidrosi, sbalzi d’umore,
ecc.) in proporzione a quanto la donna ha subìto, sopportato, lavorato, taciuto
e che sono proprio quelle che hanno dato di più, le più forti, che perdono la
bussola più facilmente.
Perché non riusciamo ad ESPRIMERE NOI STESSE? A prescindere dall’imprinting
della società, quando nella vita le problematiche cadono massicce e pesanti
spesso non riusciamo a reagire, ma solo ad eseguire.Questo è il secondo
concetto basilare della seduta. Ve lo spiego : REAGIRE vuol dire che esaminando
ciò che ci accade riusciamo a prendere delle decisioni per il nostro bene e
trovare la soluzione che ci porta meno disagio, mentre ESEGUIRE significa,
sopportare e subire qualsiasi carico arrancando fino allo stremo perché siamo incapaci di
reagire.
Ora arriviamo al terzo punto : Quando arranchiamo nell’ESEGUIRE, si
materializza dentro di noi il bisogno di tacitare il nostro IO SAGGIO con la
“morfina del cibo”. La psicologa mi ha corretto: il cibo in quantità esagerata
non è più scatenante di endorfine, che sono benefiche, entusiasmanti,
vivacizzanti e appaganti, ma proprio di “morfine”, che ci “addormentano” la
coscienza. Infatti quando siamo sazi la pesantezza della digestione assopisce il nostro
cervello, per svegliarci arrancando solo quando le necessità incalzano e
quindi bisogna tornare ad eseguire.
Quindi ora sto imparando a mettere “meno-in-pausa” le mie esigenze ed a
reagire alle necessità della vita. Il rapporto con il cibo sta già migliorando!!
Sperem... : D
ho preso in Slovenia una farina germanica con i semi di girasole ed ho fatto il pane. Prima mezzo kilo, poi il secondo. Oggi ho fatto un kilo di farina ed in metà ho messo olive tagliate a tocchetti. Con questo caldo ? e sì, proprio perché fa caldo, arrostirlo in forno fa lo stesso... Ed ecco il risultato. Dovrò distribuirlo per non strafogarmi di pane.... : (
e fresco di forno non ho resistito ad assaggiare il panino in basso a sinistra con le olive..
L'ho letto nel banner di un blog spagnolo e chissà perché ho sentito che potrebbe essere la verità! Chi c'è dietro questa crisi ? Perché le nazioni e sono tante, forse troppe, sono tutte in crisi? Sembra impossibile che i giochi di potere non trovino gente competente che possa sistemare l'economia. Chi vuole mettere tutto il pianeta in ginocchio, che cosa spera di raccogliere???
Ancora una quindicina di giorni e siamo al "giro di boa" dell'anno! Esattamente alla metà! Stanotte mi sono alzata ed ho guardato l'Orsa Maggiore in cielo che ammiccava ai gatti del cortile. Mi rassicura vederla e seguirla nel suo "calare" all'orizzonte ogni volta che mi alzo. Una Mucia petulante stamattina mi ha svegliato presto: lei non sa che è domenica! O comunque lo ha ignorato per pretendere i suoi "topini", bocconcini per gatti che le dò la mattina quando mi alzo. Ma le ho perdonato lo sgarbo, perché il cielo è sgombro ed è una bellezza alzarsi con la luce del giorno fatto anche se sono solo le 6 e le giostre nel cortile delle rondini che incrociano i voli prima di spingersi nell'alto del cielo mi mettono di buon umorenonostante il mal di testa da cervicale, che mi tormenta un giorno si, ed uno no! Va beh' che ci vogliamo fare, è l'età sommata ai colpi di frusta! L'aria è ancora fresca e si sente l'energia del nuovo giorno. Vado considerando che venerdì 21 giugno alle 05.04 a.m. avremo il solstizio d'estate, entrando nella stagione. Una stagione a cui anelavo ed ora sono incredula al fatto che ormai sia arrivata! Ma tutti più o meno sono scossi, quasi svuotati dai cambiamenti climatici, che ci rendono scettici anche all'evidenza. Mucia dopo aver mangiato ha preso il mio posto al letto ed io accolgo il nuovo giorno con pazienza e con serenità: è un giorno tutto da giocare, rilassata. Ieri ho fatto progetti, oggi qualche piccola mansione, l'organizzazione a grandi linee delle incombenze per la settimana. E poi... chissà! : D Quel che viene viene. Intanto faccio una partita di allenamento a Burraco!! Buona domenica!
Si, grazie a Dio è Sabato e finalmente niente galop, come dice la Placida Signora, Mitì Migliero, giornalista e scrittrice (Lo stupidario della maturità ed altri) che trovate qui http://www.placidasignora.com/
Durante la settimana, si tratta effettivamente di galop! Mi sveglio prestissimo, abitudine dura a morire, esco alle 7.30 vado a fare colazione con i miei figli, ho così l'opportunità di stare più di un ora con mia figlia a chiacchierare del più e del meno con calma, prima di accompagnarla al lavoro. Da quanto è andata a stare con il suo ragazzo, mi manca, ma per ironia della sorte, la vedo e ci parlo di più di quando viveva con me, che il più delle volte era tutta mugugni ad ogni richiesta. Dopo aver salutato mia figlia, corro dalla zia in casa di riposo, quasi ogni giorno, le porto generi di conforto (prosciutto crudo, vino, patatine fritte, frutta fresca, medicine ed altre amenità, si sà vecchi e piccini son tutti bambini, diceva mio nonno) per renderle più sopportabile la sua vita da "reclusa". Faccio commissioni e la spesa, poi a casa: ci credereste che arrivo intorno alle 11.00 a volte anche alle 13.00 ??? Peggio di un lavoro!!
Il sabato e la domenica mi rilasso e sono finalmente padrona del mio tempo. Come quando lavoravo, questi sono i giorni in cui penso alle pulizie ed alla spesa, oltre che al bucato -risparmio energetico tariffario docet- ma sono cose che ora faccio in scioltezza, senza progettazione, mentre ogni santo giorno della settimana devo avere il mio tazebao organizzativo, pena auto-reprimenda per aver dimenticato questo o quello: ovviamente sempre di vitale importanza. Ma un bel chissene--- ogni tanto mi scappa!
Oggi anche la stanchezza, il mal di testa, le gambe gonfie, ecc. sono accettabili, mentre negli altri giorni sono motivo di lamento. Come al solito "Tirem inanz" e godiamoci il week-end!
Buona vita a tutti!!!
Non è che la lavatrice sia piccola, è Mucia che è grande :) !
.... sto provando una strana sensazione: mi sento sfasata, inconcludente e "stonata". Avrei tante cose da fare ma non riesco a farne che un terzo... Cazzeggio al computer, oppure faccio scorrere il tempo concludendo poco o nulla.
Sarà la primavera che si trasforma finalmente in estate, sarà l'antibiotico che prendo, che mi rallenta e toglie le forze, sarà che non riesco a dormire bene le ultime notti.
Questa è la porzione di finestra che incanta Mucia : sopra la grondaia in un buco nel muro hanno fatto il nido una coppia di rondini che specie di sera sfrecciano frequenti per rientrare al nido e Mucia si sdraia e guarda, come fosse una televisione :)
Dal ritorno della mia piccola vacanza il tempo passa inesorabile e riesco a fare metà delle cose che vorrei. Non riesco nemmeno a passare per i vostri blog! A presto.... intanto vi lascio una bella canzone ! Buona Domenica!!!
Cuore Matto, Riderà, Bada bambina, T'amo e t'amerò ... e tante altre canzoni sono state la colonna sonora della mia giovinezza.
Poi è arrivata la sua voce nella sigla di uno dei primi telefilm seriali ancora simpatici e senza scene osé o splatter, che ci ha intrattenuto per anni, piacevolmente.
Con Little Tony se ne va un pezzo di noi, che negli anni sessanta ci batteva il cuore al ballo della mattonella e ci agitavamo al rock delle sue canzoni, i ragazzi invidiando quell'incredibile enorme e riccioluto ciuffo.
Tutto l’universo è formato
da energia, che vibra e quindi tutto l’universo è vibrazione. L’energia
vibra a velocità differenti, quindi mostra qualità differenti ai nostri
sensi.
L’energia deve scorrere,
quindi per farlo deve essere in costante stato di leggero squilibrio
L’energia di una certa
qualità o vibrazione attrae un’energia dello stesso tipo. Quello che
emaniamo ritorna.
L'energia è varia : può essere creativa, fisica, emotiva.
Le vibrazioni della nostra energia personale ci permettono
di entrare in risonanza con quelle delle
altre persone, ma anche con tutte le forme esteriori dell’ambiente in cui
viviamo o che visitiamo ( fauna e flora ).
La gestualità è molto
importante nell’uso dell’energia: Ueshiba (ideatore dell’Aikido) si rese conto
che mantenendosi in armonia anche durante un conflitto gli dava modo di schivare
gli attacchi dell’altro, abbandonandosi
allo scorrere del Ki (l’Energia della vita per eccellenza) assecondando la
legge naturale, ci si protegge.
L’energia della terra e degli esseri viventi sono in stretta
relazione : gli animali più di noi umani sono legati alle forze energetiche
della terra, che le seguono o le evitano a seconda degli effetti su di loro. In un ambiente vuoto, dove si siedono i cani lì potete dormire, dove si siede un gatto è meglio non
mettere una poltrona, non riuscirete a rilassarvi!
I canali di energia terrestre quali le Ley Lines, possono essere coltivati,
come l’agopuntura stimola i canali energetici dell’uomo. Le variazioni possono
guarire ed aumentare la capacità energetica del luogo fino ad arrivare ad avere
poteri curativi come nei luoghi di culto (Lourdes, ecc…) dove –inoltre- il
continuo afflusso di fedeli in combinazione con il vitale centro energetico del
luogo ha creato un canale sempre più grande di energia.
La nostra energia (sia positiva, che negativa) può essere tale da influenzare noi stessi cose, persone ed ambienti. Le migrazioni di popolazione cambiano l’energia dei siti in
cui si spostano, ecco perché di fronte ad una forte emigrazione si prova un
senso di disagio.
I nostri anelli e tutto ciò che indossiamo comunemente accumulano le nostre risonanze
energetiche e li indossiamo con piacere perché ci troviamo bene con loro. Ma
bisogna stare attenti a non farsi influenzare da atteggiamenti di rigetto o di
dipendenza (è tutta colpa di quell’oggetto che mi è stato dato) (speriamo che
questo oggetto mi porti fortuna). Perché
solo ciò che ci fa paura, può farci del male, perché ci rende vulnerabili e
destabilizza le nostre energie.
Le energie hanno forze vere e proprie: come l’ira, che non
altera solo la chimica del sangue, ma impregna con energia di “fuoco” lo spazio intorno alla
persona (comprese le strutture), ma essendo un’energia di fuoco può “bruciare”
quindi distruggere sia noi stessi che chi ci sta intorno. Per impedire che
questa o altre energie destabilizzanti continuino a riverberare e nutrire lo spazio, bisogna lasciar
andare le energie ed i sentimenti negativi, abbandonare
il luogo possibilmente andando all’aria aperta per placare noi stessi. Vi ricordate il detto “cambiare
aria”? Ecco è questo che si dovrebbe fare, facendo prender anche aria all’ambiente e purificandolo con aromi o bruciando incenso.
Non solo le emozioni influiscono sul nostro vissuto, ma
anche i gesti, le azioni ed i pensieri stessi. Se ciò vi sembra strano, pensate alle volte
che avuta un’idea in una stanza, spostandovi in un'altra l’avete dimenticata e
tornando sui vostri passi nella posizione e
nel locale dove l’avete avuta, la ricordate!
Nel essere umano l’energia su cui noi abbiamo potere è totale, ma non ci insegnano come. Possiamo agire su quella fisica dei meridiani degli organi, codificata da millenni dai cinesi, con l’agopuntura che può sbloccare blocchi d’energia e riequilibrarla. Con la corretta alimentazione : tutti avrete
provato l’abbassamento dell’energia nel caso di cattiva alimentazione, fino al
blocco ed alla malattia in caso d’indigestione o avvelenamento da cibo.
Con il movimento (Tai-Chi) si può guarire, o meglio, pulire i nostri canali energetici, mantenendoli con poco sforzo
liberi, vi ricordate i filmati con i gruppi di vecchi e giovani cinesi che prima d'iniziare la loro giornata fanno Tai Chi all'aperto ??
Ciò di cui noi occidentali non ci rendiamo conto è che anche
il pensiero può essere usato per riattivare le energie del nostro corpo. Come ha detto Osho : l'uomo è l'unico essere che può reprimere le sue energie e anche trasformarle.
Comunemente
succede in maniera inconscia, se siamo in balia delle nostre emozioni : l’amore
ci rende invincibili, l’allegria ci rende forti e vitali, l’odio e la rabbia ci
consumano, il lutto ci prostra, ci toglie energia. Quante volte avete affrontato un progetto faticoso superando le vostre stesse forze per portarlo a termine???
Eppure il pensiero può
essere usato consciamente per riattivare ed incrementare la nostra energia al pari o forse anche più di qualsiasi eccitante chimico. Ma
questo formerà parte di un altro post.
E' il ritornello che la Bora porta alle mie orecchie.
Di fronte a casa mia c'è un asilo, lo stesso a cui sono andati da bambini i miei figli.
Si vede che si stanno avvicinando le feste di fine anno, perché li sento cantare regolarmente in coro il ritornello "Aria, Acqua, Terra, Fuoco!" tutti assieme... e sorrido pensando alla gioia degli anni andati, quando assistevo alle recite dei miei bambini, accorsa in fretta trafelata in permesso dal lavoro....
In un tempo di crisi, la gente reagisce in modo diverso, chi ne fa virtù, chi invece si trova in serie difficoltà pur avendo anche più del necessario, ma incapaci di affrontare la Vita si sentono defraudati e tapini.
Pensate di avere molto o di avere poco ?
Di base c'è la considerazione del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, che -secondo me- in realtà è TUTTO pieno, per metà di vino e per metà d'aria. E volete mettere? se non abbiamo l'aria, non abbiamo neanche vita! Il pieno ha senso solo se è mitigato dal vuoto, altrimenti non ha sapore, ma stroppia!
Eppure ci hanno bombardato per anni, nel regime del bengodi con ogni possibile allettamento: per sontuose vacanze in posti esotici, facendoci raggiungere tutti gli angoli del mondo, magari offrendoci sistemazioni scomode, ma all'estero bisogna sapersi adattare; per ogni genere di accessorio che ci faciliti qualsiasi compito, che si tratti di radere la barba o fare le pulizie, o possedere centomila vestiti. Ci hanno creato una dipendenza superflua negandoci la libertà di saper distinguere, tra l'utile, il necessario ed il superfluo... Dove più si possiede e più si è importanti.
Dove lo spreco ci pone in una immaturità, che spesso crea nella nostra vita dei vuoti inesistenti.
E sono i momenti di crisi che ci mandano in totale confusione.
Per le difficoltà economiche, troppi hanno problemi di sopravvivenza, ma tanti,perdendo di vista un buon senso critico, reputano con angoscia privazioni del superfluo, come un vera e propria disgrazia! Sentivo lamentare una signora che non si può più concedere il mese di vacanza all'estero, ma è "costretta" a limitarsi ad una "sola" settimana in una ridente località della costa Adriatica! Caspita! Alla faccia di chi non ha neanche il pane quotidiano!
Ma stiamo scherzando? Vi rendete conto che qualsiasi persona comune oggi vive meglio di un Re o di un Faraone alla loro epoca ???
Quante cose abbiamo noi a portata di mano che loro non potevano avere, se non costringendo schiavi a faticare ed a lunghe attese?
L'aria fresca del condizionatore in piena estate, il calore immediato del riscaldamento d'inverno, l'acqua a portata di mano con la possibilità di averla calda ogni momento che vogliamo fare una doccia, la possibilità di chiamare e parlare con chi ci pare con il telefonino anche se la persona è all'altro capo del mondo! Se ci annoiamo andiamo al cinema, accendiamo la televisione, andiamo in un museo o prendiamo la macchina e raggiungiamo la méta desiderata quando lo vogliamo. Poterci ricoverare in ospedali che per la gran parte ci rimettono in salute. Possiamo intraprendere un viaggio in poco tempo e raggiungere il capo del mondo in meno di una giornata, con il treno o l'aereo! Andiamo nel negozio specializzato ed acquistiamo subito ciò che ci necessita, spesso abbiamo disponibili cibi non di stagione. Pensiamo un po' Cesare o un Faraone, potevano al loro tempo -pur essendo personalità ricchissime- avere ciò che è invece facilmente alla nostra portata??? No.
Alcuni hanno adottato la filosofia del vivere con poco, la decrescita felice. Accorciare le distanze con la promozione di acquisti con i GAS, chi ne ha la possibilità produrre in proprio, ridurre le emissioni, limitare gli acquisti specie del superfluo, favorendo il riciclo, il baratto, il riuso, la riparazione, la creatività, condividere, risparmiare energia, mangiare sano, ridurre i rifiuti, donare ciò che non si usa.
Tutto questo è da considerare, più che "privazione", una vera e propria conquista della libertà da schemi imposti dai persuasori occulti ed un riappropiarsi di ritmi di vita meno stressanti e più umani, oltre che -e lo ritengo una vera e propria miniera d'oro- imparare a risparmiare tempo, soldi con una qualità di vita eccellente!
Sento un'obiezione... ma i figli ??? hanno richieste dettate dagli usi dei propri compagni...
Personalmente penso che un bambino per crescere bene, più che all'uso di cose superflue, debba essere educato al buon senso ed alla ricerca della felicità e della libertà che non siano dettate dall'avere... ma dall'essere!
L'artista ed orafo Pietro Marmo abitualmente forgia in argento utensili per barman, in questo video mostra una sua creazione : la più piccola moka FUNZIONANTE (!) del mondo!!! Buon caffè a tutti!
Attraverso i libri della Illycaffé ho conosciuto questo grande fotografo, le cui opere rigorosamente in bianco e nero sono dei meravigliosi quadri, che restano negli occhi della mente per sempre, per la capacità di catturare immagini che esprimono emozioni immense. Eccovene alcune
L'orgoglio e la nobiltà dell'umile raccoglitrice di caffè, il timore negli occhi della bambina, la possanza della coda di una balena. Nel video TED Salgado racconta la sua storia, che riassumo per chi non conosca l'inglese. Figlio di un fazendeiro della Foresta Pluviale da giovane lascia il Brasile per sfuggire alla persecuzione politica come tanti artisti e dissidenti suoi coetanei. Consegue il dottorato in economia in Francia e diventa consulente della World Bank e per questo viene a contatto con tante economie distrutte nei paesi del Terzo mondo. Si innamora della fotografia e ne fa un mestiere, ma è testimone degli eccidi di massa nel Ruanda e lo shock per le migliaia di morti e le atrocità gli provocano una malattia : il suo corpo sembra collassare per un'infezione generale, mentre perde totalmente la fede nell'umanità e smette di fotografare. Torna in Francia per curarsi, ma il medico gli dice : non sei malato, lo shock che hai subito è tale che il tuo corpo sta morendo, devi fermare questo processo, altrimenti morirai!
E dato che il suo paradiso era stata la sua patria natia, dato il cambiamento della scena politica in Brasile, Salgado decide con la moglie di tornare alla sua casa natale, dove i genitori anziani aspettavano di ritirarsi lasciando a lui, unico maschio l'eredità di portare avanti la proprietà. Ma anche lì trova la desolazione. La foresta amazzonica intorno alla casa è ridotta al solo 0,05 % (!!). Allora lui decide di ripristinare il suo paradiso e piano negli anni con un ingeniere forestale riesce a costituire un centro sperimentale ed i suoi sistemi di recupero del territorio vengono esportati in tutto il mondo nelle aree depauperate dall'avidità umana, che ha distrutto l'ecosistema. E finalmente Salgado guarisce e riprende a fotografare. Nel filmato potrete vedere il prima ed il dopo di questa sua missione: la brulla regione intorno alla sua casa e la rigogliosa immagine di pochi mesi prima della conferenza. E' questa missione che Salgado ha colto dalla sua esperienza: piantare alberi significa fermare l'acqua della pioggia, creare nell'atmosfera umidità persistente, far drenare lentamente la pioggia trattenuta dalle radici degli alberi fino a che nella faglia possa scivolare verso i fiumi ed alimentari i corsi d'acqua, per dare un futuro all'umanità!
Una mela.... e mezza al giorno, toglie il medico di torno...
Ieri ho ricevuto la telefonata da una mia amica tutta felice di raccontarmi cosa le avesse cambiato la vita recentemente.
Come me in menopausa, questa donna è tormentata da l'iperidrosi o eccessiva sudorazione. D'estate paventa qualsiasi tipo di giro d'aria e cambio di temperatura, paludandosi in casa di salviette assorbi sudore e cambiandosi anche più volte al giorno.
Fatto sta che recentemente le hanno dato una ricetta semplicissima, naturale e portentosa!
Tagliare una mela e mezza comprese di buccia, picciolo, semi e metterle in due litri e mezzo d'acqua fredda. Portare ad ebollizione e continuare a cuocere per altri 15 minuti. Lasciare a macerare tutta la notte. Il giorno dopo bere tutto il liquido durante la giornata.
Procedere per tre settimane, fare una pausa di una settimana e riprendere per altre tre settimane.
La cura, naturale e senza alcuna contro indicazione può essere ripetuta all'occorrenza.
Le vitamine, le mucillagini ed i sali minerali della mela sono portentosi : non solo già ALLA PRIMA (!) settimana -a detta della mia amica- si sentono i benefici immediatamente, ma gli effetti salutari si constatano anche nel minor ristagno di liquidi nelle zone colpite dalla cellulite!
La mia amica è una persona molto concreta e reale, un san Tommaso per eccellenza, ecco perché vi posto la ricetta prima di averla provata !!! Dato che il caldo inizia a farsi sentire, vi do subito la soluzione alle noiose sudorazioni!!!
Spesso frugo tra i miei ricordi e penso a quando la mia mente non era pressata da incombenze e che l'unico stress fosse la paura del buio. I più particolari sono stati quelli trascorsi nella casa di campagna dei nonni, perché si staccava dalla routine della città, ogni zolla era una scoperta, avevamo la possibilità di scorazzare liberi a nostro piacimento alla ricerca di insetti, bruchi, con il nostro cane, le mucche, le galline, i conigli.
Della mia vita in vacanza ricordo le serate preziose di festa quando tutta la famiglia, una dozzina di persone (bisnonni, nonni, genitori, noi due bambini e zii con le rispettive mogli) si riuniva per festeggiare. Tutti raccontavano aneddoti e gli spropositi non mancavano, con il ricordo sbiadito gonfiato ingenuamente con una presa in giro, mentre il partner nella stessa storia demoliva cordialmente i colpi di scena, con il classico "ma noooo, non ti ricordi! era così...!!" ed attaccava con i suoi commenti venendo a sua volta interrotto dopo poco dal primo narratore.
Erano le serate in cui ci si rilassava a tavola e si sostava dopo la giornata: d'estate con le porte e le finestre spalancate in giro d'aria a gustare l'aria fresca della sera, che finalmente dava tregua all'afa della giornata e la luce abbassata per non far entrar le zanzare; d'inverno con il braciere sotto la tavola per star più caldi e la luce fioca delle lampadine (per consumar di meno). Si mangiava a sazietà ed io finivo con il pane sfornato di nonna pucciato nel vino rosso a cui nonna aveva aggiunto due bei cucchiai di zucchero : mamma protestava "non datele tanto vino!" e la risposta era. "Ma è rosso! è buono e genuino: fa sangue e forza..che male può farle che tra poco va a letto." Certo non era ogni giorno, ma solo nelle feste e poi ricordo che presa da una fiacca enorme salivo in camera ed avevo paura del buio, accendevo tutte le luci e lasciavo la lampadina sul comodino accesa fino a che il nonno non mi raggiungeva.
Nelle giornate normali, specie d'inverno ricordo i pomeriggi scuri e le sere passate accanto al focolare con il bisnonno seduto sulla legnaia che alimentava il fuoco di tanto in tanto e la bisnonna nell'angolo tra il focolare e la cucina economica pronta ad alzarsi per mescolare in un pentola o sferruzzare le immancabili calze, con i classici 5 ferri piccoli. Le calze di lana grossa, perché il freddo in campagna penetrava le ossa e nelle scarpe da lavoro bisognava proteggere i piedi degli uomini. Ricordo anche le storie che mi facevo raccontare dalla bisnonna, che erano sempre piene di zingari che insediavano bambini per rapirli, mentre questi pascolavano tacchini o pecore, e nel prolungarsi della storia incalzavo la Nonna "Vecia" con "...e dopo? e dopo? " sollecitandola a continuare con maggiori dettagli. E lei alla fine stanca, iniziando a reprimere una risata, pronunciava la fatidica frase " e dopo a me hanno dato una pedata e mi hanno mandata a casa!" e finiva sghignazzando di gusto alla mia reazione, con un sorriso furbo trattenendo la risata, mentre la pancia le vibrava ritmicamente alzando il diaframma ed alla fine alle mie proteste rideva fino alle lacrime, per la piccola presa in giro che mi aveva fatto. Al che ero pronta con "Un'altra! Un'altra (storia)" e dopo avermene raccontate un paio, giungeva l'ora della cena e s'iniziava a preparare la tavola.
Uno dei riti la sera prima di cena era riempire le borse d'acqua calda e portarle nelle varie stanze a scaldare i letti, in modo che tutti arrivassero trovando già un po' di tepore.
Dopo la cena, il Nonno era il primo ad andare a letto, poi lo raggiungevo io, che non riuscivo a stare in piedi per il sonno. Quando arrivavo la luce sul comodino era accesa, lui era totalmente coperto non si vedevano che alcune ciocche di capelli neri sul cuscino. Il nonno si svegliava quando entravo dal letto dove il calore contrastava enormemente con il freddo della stanza poco riscaldata ed in fretta mi sistemavo vicino a lui, appoggiando i miei piedini freddissimi alle sue gambe, al che il nonno sobbalzava con un imprecazione: ... che piedi freddi hai!!!! Allora i fantasmi del buio svanivano io chiudevo gli occhi nel tepore vicino a lui. In quel momento nulla poteva nuocermi, il mio bel nonno bersagliere mi faceva compagnia e mi proteggeva anche dai mostri della notte e la mia mente si abbandonava completamente al sonno.
Si dice che l'acqua possiede una "memoria" chelando nelle sue molecole non solo "informazioni" batteriche o medicinali (diluizioni omeopatiche) , ma reagendo alle onde sonore.
Masaru Emoto ha cristallizzato l'acqua dopo aver pronunciato sul liquido di fonte alcune parole. Alcune di amore e di fede, anche il nome di Madre Teresa, poi inondando l'acqua di musica e vedrete le diverse musiche quali differenti cristalli producono.
IMPORTANTE : IL NOSTRO CORPO E' FATTO PER IL 60% DI ACQUA! secondo l'assunto di Emoto, anche l'acqua, di cui il nostro corpo è formato, è influenzabile.
Esiste una tecnica kinesiologica molto semplice per abbassare lo stress .
Distendetevi e ponete nella zona tra ombellico e pube una fonte di musica (un piccolo registratore od una piccola cassa acustica) ovviamente con un pezzo classico o musica new age : attraverso l'addome le onde sonore si propagano fino alle ossa, che essendo cave amplificheranno il suono come le canne di un organo e la vibrazione positiva si andrà ad espandere per tutto il corpo, il sistema nervoso. Fatto con regolarità questo esercizio anche per soli 3 minuti al giorno ridurrà lo stress in modo sensibile.
Per lo stesso principio i bagni di Gong sono eccezionali e riconosciuti secondo esperimenti effettuati da diversi studiosi, come equilibratori dell'organismo.
La consapevolezza di POTER portare a conclusione un progetto qualsiasi e di
poterlo fare con i tempi consoni a me stessa è stata la ri-conquista del
momento.
Si, perché già ai tempi in cui facevo Vivation® mi è stata insegnata la
regola “In qualsiasi modo tu lo stia facendo, lo fai perfettamente : è
sufficiente la disponibilità”. Nel mondo che ci impone standard inarrivabili o
inadeguati a noi, modelli falsi di perfezione riescono facilmente a fuorviarci
dalle aspettative, che mai corrispondono alla realtà.
Gli incontentabili! Che immancabilmente appena finito un progetto, restano
con la sensazione di bocca amara e cercano subito un obiettivo nuovo a cui
rivolgersi, ecco perché abbiamo bisogno di maggior consapevolezza di ciò che
stiamo facendo per smettere di mettersi i bastoni fra le ruote e permettere che
sia il proprio desiderio di benessere a risolvere la situazione.
In ogni progetto che affrontiamo il cuore (il fisico), l’anima
(l’emotività), l’intelletto (la mente) e lo spirito (l’energia) collaborano alla
realizzazione. Se un elemento prende il sopravvento abbiamo lo stress. Quando la
mente pretende dal fisico un’azione esagerata, ne mina l’anima ed esaurisce
l’energia. Se invece focalizziamo considerando tutte e quattro gli elementi,
potremo affrontare i nostri progetti, anche nei gesti più semplici del
quotidiano, con maggior efficienza e minor fatica.
Prolungare uno sforzo al di fuori della nostra possibilità porta ad un calo
di energia, uno stress emotivo, la mente arranca frustrata ed il fisico risente
la stanchezza considerando alla lunga l’attività faticosa, alienante o
irrealizzabile. Mentre considerare le proprie forze dosando le energie,
studiando un piano di realizzazione che porti anche a motivare e rendere felice
la nostra esistenza, ci porta senza dubbio a realizzare molte più cose con
soddisfazione, portando gioia anche nelle mansioni più noiose e pesanti.
Quindi per ogni cosa sediamoci e FOCALIZZIAMO quale sia l'approccio
migliore, vagliando le opzioni a cui abbiamo accesso.
Quando vi rendete conto che potete affrontare ciò che avete davanti secondo
il VOSTRO approccio, misurando la forza, l'emotività, il fisico e la mente,
affrontate la vostra vita secondo le vostre forze, non secondo gli schemi
imposti: vi sentirete finalmente LIBERI di gestire la vostra vita e
percepirete la sensazione di aver sciolto catene ataviche che bloccavano in
schemi rigidi la vostra anima che una GIOIA indescrivibile inonderà e tornerete
alla vita.
Togliersi di dosso la corazza del “dovere ad ogni costo”, anche nello svago, perché quando un hobby viene incatenato da regole rigide diventa occasione di ulteriore prigione e non di divertimento: questo è stato il traguardo del mese di Aprile.
La conquista è che, cancellando il verbo DOVERE dal mio vocabolario quotidiano, sto imparando a FARE CIO’ CHE SI HA DA FARE ogni giorno QUALE LIBERA SCELTA e NON come imposizione del destino. Tutto sta nella prospettiva di ciò che affrontiamo nella nostra vita. Lo schema abituale è fornito dalle regole imposte comunemente. Regole che ci programmano al massacro ed al fallimento. Nessuno è in grado -e ve lo dico per esperienza- di reggere il DOVERE ad ogni costo in tutti i campi della propria vita. Da qui, la depressione, lo sconforto, la disperazione, la perdita d'autostima... il fallimento.
Eppure vediamo che alcune persone raggiungono risultati eccelsi con relativa facilità e stiamo lì ad invidiarli per la determinazione con cui hanno raggiunto traguardi difficili con gioia, mentre noi arranchiamo nella difficoltà delle nostre giornate. La soluzione c'è.
C'è sempre. Chi riesce, SCEGLIE la propria strada, i comuni mortali la SUBISCONO. Sempre più sto rendendomi conto, che scuola e genitori dovrebbero darci l’accesso agli “strumenti” per proteggerci –più o meno- dallo stress, mentre invece ci programmano per il fallimento.
E’ la libertà riconquistata, che Doc, Giorgio Giorgi mi aveva suggerito e devo ringraziarlo per questo.
Assieme a due sedute con una psicologa d’eccezione, che mi ha aiutato a guardare al dovere da un’altra prospettiva, ad un seminario di bioenergetica taoista, che mi ha fatto scoprire come nel mio corpo senza energia, potevo crearne solo con il pensiero (anche troppa, ora devo imparare a gestirla) ed alcune sedute di terapia craniosacrale, con cui ho iniziato a cedere allo stress ed al vortice dei pensieri nella mia testa per finalmente rilassarmi, giorno dopo giorno in questo mese di Aprile ho incominciato a risalire la china.
La felicità, o meglio il senso di liberazione, che mi ha “sorpreso” in questa nuova ottica è stata indescrivibile: camminare di nuovo leggera, senza le catene dell’inesorabilità, è un sentimento sconosciuto da troppo tempo.
Riconquistare il senso della misura con questa felicità E MANTENERLA è il compito che mi sono posta per il prossimo mese !
Ad majora!
ed è rifiorita per la quarta volta la mia orchidea !