martedì 27 novembre 2012

La mia vita sta cambiando ancora ...

Certo che questo benedetto 2012 mi ha portato tantissime prove e tante novità. Non so ancora quale bilancio fare e per la mia situazione direi comunque vada in pareggio.
 
Proprio nei giorni appena trascorsi nella vita della mia famiglia ci sono stati cambiamenti radicali.   In positivo per la gran parte, anche se i distacchi e le chiusure sono molto dolorose comunque.  Alcune porte si chiudono con brandelli della mia anima e non c'è il desiderio di esternarli, cosa strana per me, che ho sempre usato il blog come uno sfogo.

 
Nonostante tutto sono cose che dovevo affrontare ed il ritardarle in alcuni casi   ha reso più dure alcune decisioni, ma la loro evoluzione non aveva alternative da troppo tempo. E poi a volte la mente bastarda crea difficoltà e blocchi dove non ci dovrebbero essere e riuscire a superarle comunque mi ha reso più forte.
 
E' stato duro, ma finalmente ora che le ho superate riesco a dormire più serenamente, anche se la TV resta in sottofondo accesa. 
 
In tutto questo la mia compagna fedele, Mucia si è creata un nido vicino al mio cuscino e sta tutta -come dicono i Napoletani- arravugliata... guardate che posizione  tiene : sembra fatta a "vite"! Ronfa sonoramente non appena l'accarezzo. Dividiamo fraternamente il cuscino e dormiamo schiena contro schiena, pardon, dorso!!  

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lunedì 26 novembre 2012

Appunti ...

Rovistando tra le carte della casa di campagna ho scoperto queste due frasi, appuntate in un momento che non ricordo più, ma sono belle, ve le passo....
 
 
Alle persone intelligenti i nervi non si spezzano, perché esse rispondono di sé. Scelgono la felicità a scapito della depressione, perché sanno come affrontare i problemi della loro vita. Nota bene, che non ho detto risolvere i problemi! Piuttosto che misurare la propria intelligenza dalla capacità di risolvere un problema, esse la misurano dalla loro capacità di mantenersi felici e rispettabili indipendentemente dalla soluzione o  o meno del problema.
***
Credi che certe cose o persone ti rendano infelice ? Questo non è vero!
I pensieri sono tuoi, sei ancora tu che controlli il tuo monto mentale. Nessun altro può entrare nella tua mente ed avere dei tuoi pensieri l’esperienza che ne hai tu. Chi li controlla sei tu  e del tuo ingengno puoi fare l’uso che vuoi.
 
 
(l'alba vista dalla mia stanza nella casa di campagna!)

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mercoledì 21 novembre 2012

Donne 1955 - 2012

Rivivi la storia del XX secolo su Google dalla Guerra alla Dolce Vita
 
Così avvisa oggi la homepage di Google e curiosa ho sfogliato perché come sapere nel 1955 (inizio della dolce vita) sono nata io. Ho trovato questo "documentario" che ricalca al 100% la cronaca di una giornata della donna che lavora. Immaginando il corolario sabato-domenica che non vi è incluso, constato AMARAMENTE che siamo sempre nella stessa situazione : allora iniziarono le prime lavatrici, le aspirapolveri erano già in commercio da anni. Eppure....
Certo di sera possiamo uscire con le amiche, ma anche lì  è più la stancheza che fa da padrona che il marito compagno di letto.






Voi donne moderne come la vivete la vostra giornata ???
 

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sabato 17 novembre 2012

Proprietà della Comunità!


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Tempo fugit !

Il tempo corre, corre veloce! Se da una parte questo ci consola per avvicinare una data decisiva, dall'altra ci rendiamo sempre più conto di quanto fuggevole sia la vita e doloroso è rendersi conto, alle volte, di quanto poco riusciamo ad ottenere, perché tutto ha un inizio ed una fine e nella fuga pochi riescono ad afferrare al volo ciò che veramente conta, a volte immersi in progetti impossibili ci si ritrova con il classico pugno di mosche.
 
E' proprio questa la nostra più concreta ed inconscia ansia, ciò che ci fa sentire estremamente insicuri!
Il fallimento! Non è un'opzione, ma uno stato d'animo. Ci si trincera entro capisaldi fatiscenti per poterci sentire motivati nelle decisioni, ma alla fine la verità viene a galla ed in quel preciso momento è il vuoto, ciò che temiamo di più: il non essere stati capaci di afferrare quell'opportunità vincente che dia un senso alla nostra vita, che ci faccia sentire bene, più che vincenti, concreti, affidabili e costruttivi.
 
Perdonare i nostri errori ed imparare da essi è la sola chiave di volta per andare avanti. Facile da dirsi, difficile da farsi, perché se nella vita abbiamo fatto sempre tutto alla perfezione, ma una volta abbiamo toppato, è proprio questo nostro fallimento che resterà nella mente dei nostri cari e dei nostri amici e conoscenti e ci verrà rinfacciata ogni volta che essi vorranno inconsciamente o volontariamente ferirci!
 
 



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mercoledì 14 novembre 2012

E' tutto il pomeriggio che mi ritorna in mente...







... vi siete mai accorti di quanto assordante possa essere il silenzio ???? la notte devo avere il sottofondo della televisione a bassissimo volume: quando mi sveglio, cerco di girarmi e ad occhi chiusi concentrarmi sul percepire le parole della trasmissione per non permettere ai miei pensieri ed alle mie preoccupazioni di prendere il sopravvento ...

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Rincoglionimento senile ;)

Sembra una nemesi!
 
Già i miei figli mi hanno confessato, che, da quando sono disoccupata, son diventata confusa e prolissa, mentre quando lavoravo ero concisa, diretta e concentrata. Ma era il lavoro che mi allenava a questa condizione ed i nervi, come collante per controllare tutto:  il dover gestire casa, la malattia di mio marito, il lavoro a tempo pieno, il mio ancorarmi al lavoro per non soccombere alle reazioni di mio marito ed al pensiero del domani.
 
Disoccupata e vedova mi sono arresa alla normale dilatazione del tempo a mia disposizione ed alla mia incapacità ancora di accettare la nuova condizione, non riuscendo a trovare una "destinazione" soddisfacente per capire cosa voglio fare "da grande". Dopo tanta rigidità, concisione, perfetta conoscenza dei propri compiti e della mia identità, mi son trovata smarrita, ad ingannare il tempo con palliativi, alternando ai lavori di casa, ampi spazi davanti al computer a guardare i telefilm in streaming in lingua originale, giocando ad Alchemy sempre al computer, diventando incaricata Stanhome per forzarmi ad uscire di casa, improvvisandomi imbianchina per cambiare e sistemare le stanze in attesa di sistemare la mia vita.
 
Lo scoglio maggiore di questa mia nuova condizione è comunque  l'insicurezza dovuta all'attuale condizione economica, che mi porta ad attacchi di ansia, durante i quali sembra non mi riesca di ragionare: ho la smania di risolvere tutto subito, mentre sulla spalla ho l'avvoltoio del timore di soccombere per un sovraccarico e di prender decisioni sbagliate!
 
Mi son resa conto che devo elaborare per lo meno un giorno l'argomento : pensarci di tanto in tanto, girarci intorno, dimenticarlo, lasciarlo decantare per poi riprenderlo, macerandomi, nonostante tutto il mio ottimismo e la mia determinazione, in un tormento irrisolutivo. Ma non mi va di prender psicofarmaci perché so che SOLO dopo questo periodo di elaborazione, finalmente il cervello partorisce l'idea risolutiva e ragionevole, che mi acquieta (per 10 minuti ;) e mi proietta nella giusta luce per giungere alla soluzione.
 
Eppure, ce ne vuole : uno "Sturm und Drang" spettacolare, durante il quale nemmeno Mucia riesce a calmarmi, ma solo a farmi sorridere!
Le nubi all'orizzonte sono sempre in agguato. Ringrazio comunque il Cielo perchè riesco ancora ad andare avanti, anche se con difficoltà, altri stanno molto peggio di me! Mi rendo conto che il mio modo di vivere attuale fa acqua da tutte le parti, perché tendo a trascurare me stessa, poi penso che la soluzione arriva sempre al momento giusto, anche se questo non mi esime dalle pene che ogni mortale prova, per lo meno mi aiuta ad andare avanti!

 

 
 
 
 

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martedì 13 novembre 2012

Che ne è dei terremotati d'Emilia ?

Nel contesto nazionale abitualmente dopo un terremoto questo resta alla ribalta dei telegiornali a far parlare di sé per mesi, dei progressi conseguiti dai ricostruttori, dei disagi della gente, dagli errori ecc.

Mi ricordo la risonanza per mesi, di quello dell'Aquila, ma lì c'era l'occasione boom di ospitare un meeting a livello internazionale che ha fatto operare Berlusconi, anche nella costruzione di appartamenti costruiti dove la gente non voleva, -chiedo venia se ricordo male- con risultati opinabili.

ORA, dopo un periodo immediato al fenomeno, dei terremotati dell'Emilia non si parla più! Dove sono finiti??? sono spariti ??? alieni di una regione anomala??? Si, penso proprio di sì.

Sono fermamente convinta e chiedo smentita se qualcuno me ne porta le prove, che la posizione della regione colpita è proporzionale alla rapidità della ripresa dopo una catastrofe.

La Liguria ha ripristinato i danni dell'alluvione in tempo di record per essere pronti ad accogliere i turisti dell'estate, dei terremotati dell'Emilia non si parla più, non credo perché gli alieni se li siano portati via, ma perché i politici del luogo sanno il fatto loro nell'amministrare e non diano eccessivo spazio agli sciacalli, che invece hanno attinto a piene mani dal povero Abruzzo.  Il Friuli (1974) è totalmente ricostruito da decenni, l'Irpinia (1980?) reclama ancora!

Credo inoltre che questo silenzio da una parte privi gli Emiliani di un contributo alla ricostruzione, ma penso sia meglio farcela da soli, che essere  paralizzati come gli Abruzzesi che a casa loro non hanno neanche diritto di parola...

Qui c'è qualcosa che non va! E' una mia impressione oppure è la realtà???

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12 novembre San Renato

Nome di derivazione celtica, latinizzato in "Renatus", participio perfetto di Rinasci=Rinascere, con il valore figurato di rinato a nuova vita spirituale.
 
 
LA LEGGENDA
 
La leggenda narra di San Maurilio, vescovo del V secolo d'Angers, che chiamato ad assistere un bambino moribondo, si attardò in chiesta per una funzione e giunse alla casa del bambino, quando questi era ormai morto senza ricevere il Battesimo. Sentendosi colpevole dell'aver condannato al limbo questa piccola anima il Vescovo fu preso da shock e deciso a nascondersi lasciò la città,  imbarcandosi su di una nave. In mare aperto si rese conto di aver ancora con se la chiave del tesoro della cattedrale e dei reliquiari che gettò alle acque.
Giunto in Inghilterra, s'impegnò come giardiniere reale. Intanto i fedeli lo cercarono, e un giorno, nel fegato di un grosso pesce, ritrovarono le chiavi gettate dal Vescovo fuggitivo. La leggenda infiora il ritrovamento del Vescovo da parte dei fedeli nelle vesti del giardiniere, convincendolo  a ritornare ad Angers. Qui giunto, andò per prima cosa sulla tomba del bambino morto senza battesimo e pregò a lungo con commozione. Con meraviglia le zolle si ruppero e dalla terra si levò sorridendo il bambino come se si stesse levando dal suo lettino dopo una pennichella. Fu chiamato Renato e visse accanto al vescovo, anch'egli destinato a diventar santo.
 
Come ben sanno i Napoletani, la Casa d'Angiò conquistò il Regno di Napoli, nel 1262 restandoci per due secoli. A Sorrento i conquistatori trovarono un nome familiare alla loro devozione, quello appunto di Renato, ritenuto il primo (per altri il secondo) vescovo della diocesi di Sorrento, probabilmente uno degli eremiti vissuti sulle colline dei dintorni nei primi tempi del Cristianesimo. La prima cattedrale, dove si custodivano le sue relique, fu il romitorio di Renato, affidato ai padri benedettini di Montecassino. Poi i resti furono traslati nella cattedrale dei Santi FIlippo e Giacomo, dove si trovano ancora oggi.
 
Nella frazione di Moiano, a Vico Equense vi è una chiesa, unica al mondo ad esser dedicata a San Renato. Nelle raffigurazioni appare anziano, senza capelli e con la barba, spesso ritratto con altri vescovi della città. I conquistatori angioini, lo associarono a Renato d'Angers, dal momento che i due santi sembravano essere contemporanei ed erano accomunati dallo stesso aspetto, tanto che si formò un unico culto, spiegato dalla leggenda del vescovo d'Angers giunto in età avanzata a Sorrento e divenuto egli stesso nuovo vescovo della città.
 




CARATTERE DEL NOME
 
Alla diffusione del nome ha contribuito il modello del corrispondente francese "Renée" o il femminile tedesco "Renate". 
 
Renata, personaggio estremamente tenace, intelligente e scrupolosa, nasconde  dentro di sé una velata malinconia e riflessione. Professionalmente impeccabile, sa gestire i propri affari con meticolosità ed ordine. Premurosa e gentile, affettuosa verso il proprio compagno. Può manifestarsi in lei una certa violenza, se provocata !!! ;D

domenica 11 novembre 2012

11 novembre : l'estate di San Martino

Direi proprio che  estate non è, anche se le temperature sono attestate intorno ai 18-19° ! Incredibile! Ora piove.
 
In un momento di tranquillità mi areno davanti al computer e per la stanchezza inganno il tempo con qualche lavoretto di poco conto. No, non ho voglia di pensare, di organizzare, ho un'ansia dentro di me al pensiero delle decisioni da prendere, di come sarà il futuro. Certo questo non mi apparteneva quando mio marito era vivo. Anche se alcune cose le gestivo in autonomia, il poter condividere il poter confrontarsi mi dava la serenità di poter reggere qualsiasi risultato.
 
Faccio la lista per la giornata di domani, gli impegni, gli appuntamenti, come gestirli, cosa fare, cosa dire, ma ho tanta voglia di gestirli al momento sia quel che sia.
 
Intanto preparo la cena, metto su una lavatrice.  Domani è un altro giorno.
 


  

venerdì 9 novembre 2012

Intervallo

Periodo movimentato, chiedo scusa agli amici, ma non riesco a visitarli e commentarli, come pure non mi esce nessun post! Troppi problemi e stress!!!  A presto!





lunedì 5 novembre 2012

Fa caldo!

Qui ci sono 20 (dico, VENTI!)° ed è nuvolo, con leggera brezza ed un'umidità pazzesca: ma voi vi ricordate di un tempo simile negli anni, al 5 di novembre ???? Io no! proprio non me lo ricordo!!! 

Nellabrezza è partita e devo dire che l'incontro non è stato solo una piacevole sorpresa, ma ha superato tutte le aspettative, regalandoci due bellissime giornate di sole, poi una meno bella, ma, nonostante il tempo, l'abbiamo saputa apprezzare!  Mi ha fatto vivere un'altra dimensione della mia città perché l'ho guardata attraverso i suoi occhi!

Mi son ripromessa di visitare di più i musei della città perché uno che avevo visitato anni fa lo hanno decuplicato come reperti: è diventato enorme!

Ora che te ne sei andata, cara Ele, mi sovvengono altri posti interessanti da vedere e visitare, ma il tempo è stato proprio tiranno, anche se ne abbiamo fatta di strada ;)



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sabato 3 novembre 2012

3 novembre


3 novembre 1918 : i bersaglieri dalla nave Audace sbarcano a Trieste finalmente Italiana, nella piazza Unità d'Italia gremita di gente!


3 novembre 2012 commemorazione della liberazione di Trieste !
 
 
Ontanoverde e Nellabrezza ieri erano nella piazza Unità d'Italia, un meraviglioso salotto di cui il Paese si può fregiare come unica al mondo, con una vista eccezionale sul mare aperto, enorme, contornata da palazzi storici. Oltre al Municipio ed alla Prefettura, qui si trova il Palazzo costruito dalle Assicurazioni Generali ai primi del novecento, quando la sede Triestina della società iniziò ad espandere ed impiegare i proventi investendo nel campo edilizio. E vi trovate anche la sede del Lloyd Triestino (recentemente Italia Marittima assorbita nel Gruppo TAIWANESE Evergreen Line!)  Aziende sviluppatesi nel 1800 vanto della città, di levatura mondiale, che Trieste ha fatto grande e che l'Italia -almeno per il Lloyd - non ha saputo mantenere italiane.
 
Ieri si camminava sul colle di San Giusto ed il vento ci ha portato il suono delle fanfare dei Bersaglieri: siamo corse a vedere la manifestazione dell'ammaina bandiera, scendendo centinaia di scalini. Fanfare dei battaglioni in armi, di reduci, di crocerossine, e la popolazione hanno suonato e cantato in un suggestivo momento, all'ammaina bandiera, l'inno di Mameli. Il momento è stato molto commovente, perché ci ha portato alla mente la sofferenza di chi ha lotta per la libertà e l'Italianità, per il valore di questa gente che ha sacrificato la vita ed ha portato avanti un ideale ad ogni costo, per conseguire uno scopo in totale altruismo, mentre si poteva fare -come i politici di adesso- i fatti suoi!

Si perché, come illustravo a Nellabrezza le opere di maggior pregio ed i benefici economici che hanno aiutato a sviluppare dalla fine del '700 un piccolo paese di pescatori di un paio di migliaia di anime, fino alla fine dell'800 in una cittadina florida e ricca, con una crescita esponenziale fino a 200.000 anime, con l'importazione di muratori svizzeri (!!) per costruire i grandi templi ed i grandi palazzi della nuova aristocrazia commerciale, con l'afflusso di circa ventimila ebrei che chiamarono Trieste, die Tuere der goldene Medine (la porta della terra promessa), con imprenditori affluiti da tutta Italia, ma anche dall'Europa e dal mondo,  che hanno sviluppato nel giro di un lustro capitali inarrivabili e partecipato a fondare istituzioni che ancora oggi (nonostante il malgoverno) sono capisaldi nelle loro corporazioni, grazie all'impulso ed alla lungimirante amministrazione degli Asburgo, che hanno agevolato con leggi e decreti tale sviluppo, abbia lottato coscientemente per la vocazione Italiana di cui i cittadini erano convinti! GUARDATE QUANTI ERANO IN PIAZZA QUEL GIORNO AD APPLAUDIRE I BERSAGLIERI NEL 1918 !!!!!! Tornando indietro quale sarebbe alla luce dello sviluppo che ne è seguito, quale sarebbe l'intento di quei patrioti?  Dato che una parte d'Italiani si domanda ancora se a Trieste noi parliamo italiano??

L'Italia ha tradito Trieste in modo vergognoso, dapprima relegandola a caposaldo di confine, chiudendola all'Est per terrore dei "comunisti". Si quelli facevano veramente paura, e durante la guerra hanno commesso atrocità, ma la sovranità Italiana doveva incrementare l'economia di Trieste, non alienare i maggiori capitali delle società, costringendo a trasferirne la sede in altre città,  riducendole o vendendole ad imprenditori stranieri.

Trieste ha visto soffocare anno dopo anno le proprie capacità di sviluppo, perché queste l'avrebbero portata in competizione con i porti del Nord (Rotterdam, Amsterdam, ma soprattutto Brema ed Amburgo) entrando in collisione d'interesse con chi   finanziava ed appoggiava i governi Italiani. Il progetto Off-Shore presentato negli anni '90 per incrementare lo sviluppo economico non solo della provincia ma anche dei confinanti Sloveni è stato bocciato da Maastricht per anti-costituzionalità: per paura che Trieste diventasse una piccola Svizzera Italiana. Come volete che la città possa avere l'appoggio allo sviluppo in questo quadro di sudditanza?

Ci si chiedeva, io e Nellabrezza, che senso abbia oggi il panorama politico attuale rispetto al sentimento nazionale di chi ha lottato per l'Unità di questa benedetta Italia e di chi si sente -NONOSTANTE TUTTO- ancora Italiano, ma è negletto da questa becera incapace classe politica, così ricca di buoni a nulla, scalda scranni. Si buoni a nulla! Perché se veramente sapessero fare il loro lavoro, vivremmo in una prosperità di cui abbiamo le prerogative, ma che loro non sanno sfruttare   per il bene del Paese da cui potrebbero attingere in misura maggiore anche per le proprie tasche.
 
In quali mani siamo? Come uscirne fuori? Che speranza ha il nostro popolo di riscattarsi, mentre i politici fanno man bassa senza ritegno? Chi poter votare per cambiare pagina??? E' giusto scegliere il male minore o diamo un segno tangibile della nostra sofferenza non andando alle urne ?? Rinnoviamo la classe politica, ma quale affidamento i vari Matteo Renzi ed affini possono darci? E se non andassimo alle urne, un altro Governo tecnico porterebbe avanti il programma ed i politici saprebbero che la loro poltrona non è proprio così sicura come credono...?
 
Considero il voto un dovere, oltre che un diritto, ma sinceramente penso che non votare in questo momento possa fare solo del bene, meglio che ricorrere al "meno peggio" per tirare avanti!  Nel 1978 in epoca di crisi la città dimostrò il proprio dissenso politico votando per il 27% della popolazione una lista civica "La Lista per Trieste", tanto che per anni avemmo il prefetto Capo del Governo, che sorvegliasse la classe politica Triestina e non "cospirasse" contro l'Italia. Ebbero il fuoco al culo per la secessione attiva che la città dimostrò, anche se poi i rappresentanti della Lista si accodarono alle grandi coalizioni nazionali per poter ottenere appoggio in Parlamento.

Ma viviamo in altri tempi, i nostri animi sono stati repressi e spenti!  I giovani a Trieste non hanno chance di carriera, di trovare un lavoro decente: le fabbriche vengono via via chiuse e la città è riconosciuta da decenni come una città di vecchi! Ed i vecchi si sà, non hanno forza sufficiente per ribellarsi, sanno solo brontolare!

 
Voi che ne pensate???

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giovedì 1 novembre 2012

Emozioni


Sarà il periodo, sarà il tempo, ma ogni tanto mi assale una malinconia subdola e bastarda e penso alla vita.
La vita è una beffa. Ci si da da fare, ci si prepara, si lotta, ci si dispera, ci si fanno progetti e si hanno tante speranze, tante aspettative e tanti sogni.
Poi un giorno, di punto in bianco, il tuo mondo crolla, o meglio ciò che hai costruito, come un castello di carta crolla e tu lo guardi impotente e ti senti morire. Tutto perso, tutto distrutto, anche il tuo ego, il tuo di mondo, perché gli altri vanno avanti, il sole sorge e tramonta, la luna fa lo stesso, le stelle di notte escono sempre, ma tu ti senti uno zombie. Sei disperato, tutto perso: tempo, emozioni, fatica, dolore, sudore. 
Poi ti guardi attorno, non puoi restare ancora là distrutto a terra: sei d’intralcio ! che ironia, che beffa! Il destino ti vuole lì: devi reagire.
Dapprima ti lecchi le ferite, mentre il mondo intorno a te continua a girare incurante del tuo dolore.
Poi cerchi di fare qualche passo, ma sei confuso, spaurito, dolorante, insicuro al punto da pensare che tutto sia inutile, che la tua insignificante vita sia superflua e ti disperi.
Alla fine quando hai toccato il fondo, arriva qualcuno che ti tende una mano, che ti pone nella prospettiva giusta, allora ti riprendi e cerchi di fare  piani, di nuovo sognare, fare progetti, riprendere a  lavorare con lena.

Ma le forze ti tradiscono, il tuo corpo si ribella:  la determinazione vacilla e le tue potenzialità affievoliscono.

Ti chiedi se davvero ne vale la pena, cosa ci stai a fare in quel nuovo quadro, se tu sei fermo immobile distrutto e dolorante, mentre gli altri procedono.
Ti guardi attorno,c'è chi si arrende, chi si droga e non è più padrone della propria vita, del proprio corpo, cerca di annullarsi. C'è invece reagisce.

Allora ti fai forza e inizi a pensare come tu possa compensare con le forze che ti rimangono, con le opportunità ancora a disposizione, calibrando energie ed idee, ad affrontare anche le prossime sconfitte nel caso il progetto non vada a buon fine.

E’ solo l’Amore che ci salva, la nostra àncora, ma dobbiamo star attenti a non approfittare di questa àncora, di questo Amore, perché se spogliamo le forze di chi ci sta vicino distruggiamo anche loro: saremmo perduti entrambi. Come chi non sa nuotare fa affondare anche il più provetto bagnino!
Quindi è bene ficcarsi  in testa che bisogna reagire, costi quel che costi. Che si può approfittare della spinta di qualcuno, ma non della sua energia. Che di dubbi ne avremo sempre, di ruzzoloni ne faremo ancora, che i fallimenti saranno sempre in agguato,   ma solo noi siamo in grado di metterli in discussione e sventare il fallimento. Ancora saremo in grado di rialzarci. Ancora sorrideremo a chi ci sta vicino. Ancora troveremo gusto a vivere questa sporca Vita, che prepara sgambetti a tutto spiano, ma che ci riserva sempre un magnifico attimo di tregua per cui continuare.

Avanti, avanti ancora, avanti  !

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martedì 30 ottobre 2012

30 ottobre 1974

Il 30 ottobre di 38 anni fa, all'età di appena 42 anni, moriva mia madre dopo un anno di sofferenza e tre mesi di consunzione per un carcinoma al cervello. Era una donna splendida, aveva imparato il mestiere di sarta, sapeva suonare il pianoforte e l'organo, ma aveva dovuto cancellare il sogno di diventare concertista perché la nonna non volle rinunciare ad averla vicina. Leggeva avidamente di tutto e con mio padre costituì la nostra eredità libraria. Seppe lottare per i figli come una leonessa. Era umorale, imprevedibile, ma capace di tanta dolcezza. Aveva le mani d'oro. Qualsiasi cosa si metteva in testa di fare riusciva sempre uno splendore. Devo a lei il mio individualismo, la mia manualità, la mia diversità di non-allineamento al costume imperante ed ai luoghi comuni (che le costò 15 giorni di prigionia, per non essere iscritta al fronte della gioventù comunista a 17 anni, perché li considerava dei zotici privi d'ideali, marionette nelle mani del partito, che aveva seminato nella zona terrori, soprusi, vendette, torture e riempito foibe!). E' sua  la mia caparbietà ad affrontare qualsiasi impegno preso; la fedeltà , la carità, la solidarietà.  Nonostante tutto però aveva una certa fragilità che riaffiorava di tanto in tanto e la segnava, probabilmente retaggio della prigionia come lo fu il carcinoma che si sviluppo più tardi probabilmente da una degenerazione per aver sbattuto violentemente la testa sul pavimento durante gli interrogatori. Ma è da allora che iniziò ad avere fortissimi mali di testa, che poi sfociarono nella malattia.
 Difficoltà ne ebbe tante, ma riuscì a combattere indomita fino alla fine, che non riusciva ad accettare. 
Di lei conservo ancora tanti cari ricordi. Quando la mattina nel silenzio della casa voltava la moka napoletana ed aspettava che il caffé scendesse leggendo una rivista od un libro. Mentre lavava il bucato, nei primi anni dopo l'esodo, usando i tini pesanti di zinco e la spossatezza ed il mal di testa che ne conseguiva il giorno dopo. Oppure la ricordo mentre spolverava  cantando a mezza voce le arie dell'opera che suonavano alla radio dalle 9 alle 9:30; quando curva sulle stoffe cuciva fino a notte tarda per completare un capo da consegnare l'indomani, spostando con la punta del piede la manopola della grande radio Telefunken ai suoi piedi per cambiare stazione.  Le maglie che sferruzzava davanti alla televisione perché non sapeva stare con le mani in mano!

Io la ricordo così : giovane donna in un campo di margherite e papaveri in fiore!
 

domenica 28 ottobre 2012

Come volevasi dimostrare!

 
 
La mia amica, che sta sul Carso, mi ha detto che da una settimana gli uccellini razzolavano nel giardino con voli insistenti, indaffarati e senza sosta e per ultimi sono apparsi i pettirossi. Li ho visti anch'io quando son andata a trovarla l'altro giorno, con quella meravigliosa livrea ed il petto rosso arancio: piccoli e curiosi. Uno ha perfino sbattuto contro la sua finestra: voleva avventurarsi sulle piante del soggiorno! La mancanza di luce aveva tolto il riflesso del vetro e lui non l'ha distinto. La Natura sa prevedere meglio degli umani i cambiamenti atmosferici.
 
Così oggi abbiamo avuto la bella sorpresa,   dopo giorni di pioggia e temperatura mite con un insopportabile tasso d'umidità, ecco che  questa notte proprio con il cambio dell'ora legale, arriva la Bora con un temporale. Siamo precipitati da 17° a 7° nel giro di un paio d'ore!  Solo che con la Bora la temperatura che si percepisce è di soli 2 (due) ° !!!!!
 
Sempre così qui da noi, dal costume da bagno alla pelliccia!

P.S. Anche nevischio sulle alture e bora a 150 km/h !!! Brrrrr....

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sabato 27 ottobre 2012

L'ora legale, aspettando Lucca!

Ecco, finisce l'ora legale, domani ci svegliamo con comodo, per una settimana dormiremo un'ora in più, fino a che il fisico non si adatterà al nuovo ritmo e torneremo ad arrancare la mattina presto!
 
L'inizio dell'Autunno vero e proprio inizia proprio qui per me: con i primi di novembre ancora qualche giorno di tempo clemente, temperature accettabili e poi dopo San Martino si piomba nel cupo freddo. Le giornate si accorciano, con il buio che sovrasta il pomeriggio presto. E' un momentaccio: l'unico pensiero che risolleva il morale è il Natale, non per l'evento in se, ma per la festa che i ragazzi amano ed aspettano, fibrillando accanto a me, con mille sotterfugi e stratagemmi, confabulazioni e cospirazioni, raccolgono i doni ed ordinano il menù, preparandosi ad una serie di festeggiamenti con le lotte  intestine per non presenziare a lunghi e barbosi pranzi dei parenti dei rispettivi fidanzati.  
 
Intanto ai primi di Novembre i  miei ragazzi vanno a Lucca al Festival Internazionale del Fumetto, del Cinema d'Animazione, dell'Illustrazione e del Gioco. Negli anni di ritorno dal Festival mi hanno riempita di peluche : Skretch single, con la ghianda grande assieme a Skretchina, poi Sid. Pupazzi che sistemo alla meglio e mi stanno sommergendo, perché la proboscide di un piccolo (meno male) Manfred, (portatomi da Gardaland)  sporge sopra il video del mio computer. Non so perché mi regalino tutti questi peluche.  OK era un must della loro infanzia: mia figlia ne ha una collezione, che custodisce in una parte dell'armadio  e guai a chi glieli tocca! Ma ho già messo le mani avanti: quest'anno da Lucca un tappetino per mouse con Lupo Alberto ed un fumetto  autografato di Silver!!! (Uno dei miei miti ;)

Ebbene si! Sono una fanatica dei fumetti! Fra tutti preferisco il mitico Charlie Brown con la combriccola di Peanuts e l'istrionico Snoopy, come pure Mafalfa.  Quando i miei figli erano bambini la sera prima di dormire si guardavano i cartoni.

Ma il fumetto moderno che mi faceva ridere di più è Mignolo con il Prof!! Una coppia sgangherata dove un topino scemo fa da spalla ad un topo genio, che vuole conquistare il mondo, intercalando le loro incredibili avventure con esclamazioni esilaranti: non tanto per la parola in se stessa, quanto per il modo buffissimo con cui l'esclamava per sottonileare le fasi salienti del cartone: c'era un periodo in cui usavamo anche noi le interiezioni "Nacchio" e "Fiordo"  scoppiando a ridere come scemi.... bei tempi... ;)

Beh, buona domenica a tutti!!!
 
 

mercoledì 24 ottobre 2012

Incontro ravvicinato con Aki !

Sono uscita dalla seduta con il dentista, mi incammino verso la fermata dell'autobus, mi fermo per attraversare l'incrocio, controllo le strade e di fronte vedo un cucciolo di cocker nero che salta addosso alla sua padroncina, ma mi sento osservata, mi volto ed eccolo, dalla parte opposta!
 
 


 
Vedo lui,  che mi guarda con insistenza, segue il mio sguardo e mi "chiama".  Attraverso la strada, per andarlo ad accarezzare: i miei figli mi sgridano sempre "mamma quando vedi un cane non capisci più nulla".  Ma questo è un cane "speciale"! La padrona lo ha costretto a riprendere la strada di casa, ma lui si guarda indietro e continua a seguirmi con lo sguardo. Sono al telefono con mio figlio e chiudo la telefonata, perché l'Akita è insistente reclama la mia attenzione, scuote la coda e mi guarda severo avvicinandomi.  La padrona allibita perché il cane non si decide a seguirla lo incita, ma l'Akita non ha voglia di obbedirle, non vuole entrare nel portone  anzi si siede per terra come per dirle "Aspetta!" Io sono alla loro altezza e dico a mio figlio : "devo chiudere perché sto per avere un incontro ravvicinato con uno spledido Akita". La padrona mi guarda stupita e le chiedo il permesso di accarezzare il cane. Lei mi dice "Ha proprio ragione: pensavo mirasse il cucciolo, invece è lei che aspettava ed è raro che un cane simile manifesti interesse ed effusioni per estranei".
 
Il cane salta scodinzolando e ci abbracciamo, lui mi lecca la faccia, scodinzola, mi annusa come dire "Come stai, quanto tempo"  io lo accarezzo e gli gratto le orecchie, gli dico "Chissà in che vita ci siamo già incontrati" ed alla padrona " Ho la sensazione di aver incontrato un vecchio amico"
 
Ancora qualche frase con la padrona mentre accarezzo AKI, si chiama così, alla  fine è ora per lui di rientrare e per me di proseguire la mia strada, ma chissà perché il mio cuore è più leggero e contento.  
 
 

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Meme


Raccolgo da http://coloratissimo.blogspot.it/ l’amico di blog e concittadino Fulvio il meme di questo argomento.

"La felicita non è avere quello che si desidera ma desiderare quello che si ha"

(Oscar Wilde)

Oggi per me la felicità è:

  • Alzarmi senza avere alcuna sensazione di dolore nelle ossa,
  • Alzarmi la mattina di sabato e di domenica senza assillo di dover uscire,
  • Bere il mio primo caffè nel silenzio della cucina e giocare con la mia Mucia a prendi il topino ;) con i passeri che cinguettano il loro briefing mattutino sulla pianta d’alloro nel cortile di casa,
  • Andare al bar per bere il caffè e gustare la brioche ai 5 cereali e marmellata di frutti di bosco con i miei figli, la mattina prima che loro vadano a lavorare, fermandomi in serenità per un’ora con mia figlia a parlare del più e del meno, fare progetti, verificare idee e sensazioni,
  • Poter gestire le bollette di casa in serenità,
  • Riuscire a ricordare tutti i miei impegni e portarli a termine
  • Incontrare le mie amiche e, oltre a chiacchere in serenità, condividere sensazioni, esperienze, strategie e sentimenti, trascorrendo momenti in allegria, magari davanti ad un buon piatto.
  • Riuscire a meditare e sentirmi in comunione con l’Universo intero,
  • Percepire il mio Angelo,
  • Riuscire a fare un bel e buon dolce o vedere i miei gustare un piatto che ho cucinato io,
  • Fare un bel sonnellino vicino a Mucia, mentre lei ronfa ed io .. russo ;) ed alzarmi riposata!
  • Godere della bellezza della mia Trieste e del suo territorio, con lo splendore del suo Carso e del suo bel Mare e riuscire ad incantarmi di fronte ad un tramonto facendo naufragare i miei problemi nell’oblio almeno per qualche minuto!
  • Scoprire nuovi luoghi e conoscere nuove persone.
 

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venerdì 19 ottobre 2012

L'identificazione

"L'identificazione è una pratica spirituale fondata sulla conoscenza di una legge fisica: la legge di risonanza. Se riuscirete a vibrare all'unisono con una creatura, la conoscerete, e non soltanto la conoscerete, ma inoltre le sue qualità si comunicheranno a voi. Finché non vibrate all'unisono con quella persona, finché non vi identificate in lei, potete studiarla, giudicarla, decretare che essa è questo o quest'altro, ma in realtà non la conoscete veramente. È il fatto di vibrare alla stessa lunghezza d'onda che avvicina due esseri e permette loro di conoscersi!
E l'amore è anche questo. L'amore, così come la conoscenza, è il risultato di una fusione: due esseri che vibrano alla stessa lunghezza d'onda. Si può dunque dire che la vera conoscenza è la conseguenza del vero amore, e che il vero amore altro non è che un accordo su una stessa lunghezza d'onda."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

 
Quando esprimiamo noi stessi e parliamo dei nostri problemi, capita che molte persone si riconoscano nella nostra descrizione e che provino empatia per un sentimento specchio. Ci sentiamo coinvolti e oltre il giudizio comunichiamo la nostra solidarietà, stringendo amicizie con persone che non abbiamo mai visto, ma percepiamo affini.
  
 
Se ci pensate bene questo atteggiamento è il fondamento della religione cristiana: chi giudica, sarà giudicato ed ognuno deve considerare la trave che ha nei proprio occhi e non guardare alla pagliuzza di chi ha vicino.
 
Eppure io questo concetto io l'ho imparato ed assimilato solo con Vivation : quando nella meditazione  traumi e problematiche venivano a galla, le persone condividevano storie intime in un ambiente protetto, mettendo a nudo le loro più grandi fragilità, incuranti del giudizio, perché i compagni guardavano alla persona oltre al giudizio, solidali con la loro sofferenza, qualsiasi fosse il carattere e la personalità, senza per altro portare il peso di questa sofferenza, anzi la meditazione proteggeva da qualsiasi ingerenza, si riusciva ad elaborare e ridimensionare anche i propri problemi.

Non c'era nessuna aspettativa nel rapporto interpersonale: le cose rimanevano in quel circolo culturale, non ci seguiva e non ne parlavano al di fuori, anzi non ci si incontrava che durante le ore di meditazione. Con alcune di loro ho ancora ottimi rapporti d'amicizia, altre/i non li vedo da anni: ma quell'esperienza mi è servita moltissimo, per comprendere come si possa essere intimamente legati a perfetti sconosciuti, capirli e condividere con loro il proprio cammino!  
 

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martedì 16 ottobre 2012

Strategie per sopravvivere allo stress!

Dopo aver bevuto il mio buon caffé, la mente corre a considerare,  che la vita è piena di fatti, che noi accusiamo a volte come colpi, assestati dal destino in una sequenza più o meno ravvicinata.
Ho constatato personalmente come sia facile per la nostra attenzione soffermarsi su tutti gli accadimenti negativi, che riverberano il malessere anche dopo l'accaduto, mentre  ignoriamo il bene o la felicità. Sembra infatti che queste ci sfiorino appena, perché la leggerezza della felicità ci abbandona  specie in un periodo di stress o di crisi, tanto  siamo protesi verso la soluzione delle difficoltà, archiviandoo troppo frettolosamente i momenti di benessere ed il loro effetto positivo.
Considero che il compito della giornata dovrebbe essere appunto questo : focalizzarci almeno di tanto in tanto su quanto di positivo e sulle sensazioni di benessere o di gioia o di serenità che ci toccano anche per brevi minuti e farli riverberare nel resto della nostra giornata!
Cosa succede quando sereni, ci siediamo a bere un caffè : la mente bastarda vola ai nostri problemi! NOOOOO
Affinché il benessere perduri, dobbiamo cercare assolutamente di vivere a scomparti: quando ci si rilassa, perdersi anzi proprio naufragare nel benessere del momento, facendo svanire per un po' i problemi, focalizzandoci sull'emozione che stiamo vivendo ed  indugiando sui particolari usando tutti i sensi (vista, udito, tatto, odorato, gusto)!   Personalmente il senso di benessere goduto nel pranzo domenicale della mia amica, ancora al ripensarci mi porta un senso di felicità. Perché ho appunto impiegato TUTTI i miei sensi.
 
Cosa importantissima da fare è RINGRAZIARE per questo momento di tregua! E buon metodo è ringraziare sempre per qualsiasi cosa positiva avvenga nella giornata a nostro favore: sia grande che piccola. Per esempio . se arrivate alla fermata dell’autobus e lo vedete arrivare proprio in quel momento; se ritrovate una cosa che consideravate perduta; se incontrate una vecchia amica che non vedevate da tempo; se riuscite a ritagliarvi il tempo di fare una chiaccherata con la vostra amica;  se vi ricordate di una cosa da fare importante, che vi era passata di mente per lo stress. Ringraziare, sempre ringraziate quando trovate la soluzione ad un vostro problema.
Dovrete prenderci la mano ad immergervi nelle sensazioni del benessere, i primi giorni lo riuscirete a fare poche volte nella giornata : VA BENE COSI' , non ci sono scadenze! Quando inizierete ad usare lo stratagemma con maggior frequenza, godrete la vostra vita in modo diverso. Potrete affrontare meglio anche i vostri problemi. Se non ci riuscite, perché la mente bastarda vi fa dimenticare il vostro obiettivo, usate qualche trucco per ricordarvelo : un post-it sul frigorifero o sul video del vostro PC in ufficio, una sveglia del vostro cellulare ogni ora, che vi segnali di fare una pausa ed assaporare il momento: in fondo bastano un paio di minuti!
 
Cerchiamo di metterla in atto questa strategia!
Mi raccomando INSISTETE! Chi la dura la vince!!!!
 
Ad majora!  


 

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lunedì 15 ottobre 2012

15 ottobre!

Di già? Sarò ripetitiva e noiosa, ma il tempo sta scorrendo velocemente e meno male, spero che un anno passi presto, perché sono ai ferri corti.
 
Ieri ho fatto visita alla mia amica, cuoca speciale che ha fatto gnocchi con l'arrosto e funghi porcini per me! I suoi sono succulenti : è stata una bella mangiata!  Il riposo della domenica poi, mi ha rinfrancato!
 
Preparo la scaletta della settimana, gli appuntamenti da fissare e  le incombenze ordinarie   risaltano in rosso sullo scadenziario.
 
 
Di lunedì al solito si pensa come Charlie Brown : un'altra settimana lungo la quale strisciare...;)  Ma oggi no! Per me oggi ci sono 7 giorni nuovi, pieni zeppi di opportunità !!!
 
Ad majora!
 
 



A la vie, à l'amour
Que ces moments-là restent en nous pour toujours
A l'amitié, aux beaux jours
Qu'ils éclairent vos parcours

Bonne route et à demain
Que rien ne sépare jamais nos chemins
Bonne chance et prenez soin
Du monde autant que de vous

Au bonheur, au plaisir
Que le cynisme ne jamais vous abîme
A la musique, à nos rires
Qu'ils sachent nous réunir

Que vous appreniez d'hier, que les traces
De vos pères jamais ne s'éffacent
Que la santé vous garde
Et que des enfants
Vous chantent un jour
A vous rendre sourds

A la vie, à l'amour
Que ces moments-là restent en nous pour toujours
A l'amitié, aux beaux jours
Qu'ils éclairent vos parcours

Bonne route et à demain
Que rien ne sépare jamais nos chemins
Bonne chance et prenez soin
Du monde autant que de vous

Que vous posiez votre pierre à la tâche
Votre jolie lumière, votre grâce
Soyez curieux, ne cessez jamais d'apprendre
Voir, écouter
Sentir, entendre

A la vie, à l'amour
Que ces moments-là restent en nous pour toujours
A l'amitié, aux beaux jours
Qu'ils éclairent vos parcours

Bonne route et à demain
Que rien ne sépare jamais nos chemins
Bonne chance et prenez soin
Du monde autant que de vous

Au bonheur, au plaisir
Que le cynisme jamais ne vous abîme
A la musique, à nos rires
Qu'ils sachent nous réunir

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domenica 14 ottobre 2012

44esima Barcolana : sono 1699 !!!!

Vento in poppa a tutti !!!!

 
Rende l'idea ?? questa foto è dello scorso anno, ma per il colpo d'occhio è un bel esempio.
 
Per chi ancora non lo sapesse, la Barcolana nacque tra alcuni membri della società velica di Barcola e Grignano, due propagini costiere di Trieste che racchiudono qualche kilometro del golfo di Trieste, in una competizione amichevole la seconda domenica di Ottobre, quando ancora il tempo è mite e se splende il sole la giornata è incantevole e calda, ma non torrida.
 
Abitualmente alcuni  triestini della stessa società hanno l'abitudine durante l'estate di accostare le proprie barche formando un ponte, passando dalla barca di uno all'altra, condividendo la giornata, i pasti o le merende, facendo passare la giornata in allegria con qualche nuotata ed un buon bicchier di vino.
E' sorta spontanea tra le varie barche una gara, che dal 1968 è stata codificata in una vera e propria regata.
 
Dopo le prime edizioni che hanno visto la partecipazione degli amici degli amici di questa società, la competizione si è allargata fino a diventare méta obbligata di tantissimi skippers di levatura mondiale, che partecipano a questo evento velico, non solo per la gara, ma anche per l'atmosfera di festa che regna nella città in questa occasione. I neozelandesi qui sono di casa!
 
Ma il bello della Barcolana è lo spirito con cui i Triestini l'affrontano, la competizione è aperta a tutti, accanto alle barche d'altura, trovate la pilotina del sior Gigi della latteria, come il gommone di Ciano ex bancario in pensione. Ogni categoria ha la sua classifica d'arrivo! Alla fine della regata chi ha vinto e chi ha perso festeggia con vino e buon cibo in allegria!
 
La Barcolana è unica nel suo genere per la conformazione geografica del Golfo di Trieste:  sia per i venti che vi soffiano, che per l'estensione che offre la possibilità a tutti i partecipanti di partire dalla stessa linea retta. Ci sono tante regate in tutti i continenti, ma nessuna che abbia questa apertura di partenza ed è per questa peculiarità che la Barcolana è famosa e stimata nel mondo.
 
 
 
BUONA BARCOLANA  a tutti!
 

sabato 13 ottobre 2012

Sarà perché

.. da piccola guardavo e consideravo, dalla mia posizione di ultima ruota del carro in famiglia, a scuola mantenendo un profilo basso, fino al lavoro, dove, maturando, gli insegnamenti del mio mentore hanno saputo tirare fuori il meglio di me stessa e della mia mente a seguire i suoi voli pindarici e metterli in atto.
 
Sarà che Vivation mi ha aiutato a considerare la vita per quello che è, aiutandomi a superare il disagio dei colpi del destino, proprio perché essendo un metodo fisico di modulazione di respirazione non coinvolge la mente, ma la risana! Perché troppo spesso ci dimentichiamo che mente e corpo sono legati indissolubilmente e che sanare uno, risana anche l'altro per seconda intenzione.
 
Ma io non penso mai a quel che mi accade come ad una ennesima ingiuria del destino, una punizione. Certo son stramazzata più di una volta al suolo, son mica facili le falcidiate del Karma!  La domanda che mi pongo sempre è COSA DEVO IMPARARE DA QUANTO MI ACCADE, COME POSSO IMPARARE A GESTIRE IL DISAGIO E TROVARE LA SOLUZIONE?
 
Un ulteriore passo l'ho fatto con Baerbel Mohr, CHIEDILO ALL'UNIVERSO: ovvero il supermercato dei desideri. Certo detta così sembra troppo semplicistico, invece la strategia della Mohr è vincente. Che si chieda all'Universo o si chieda ad un'entità Celeste,  è esattamente la stessa cosa, dipende in cosa credete. D'altra parte la teoria della Mohr poggia su insegnamenti vecchi di millenni, ricordiamo le parole di Matteo "chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto", che puntualmente pensiamo impossibili a realizzare, invece... Se ne avete l'occasione cercate il libro e provate a metterlo in pratica!
 
 
E SE QUANTO CHIESTO NON ARRIVA ?? vuol dire che non l'abbiamo chiesto con la dovuta Fede, o che quella cosa non è fatta per noi, non è ancora il momento adatto e bisogna dirottare la propria attenzione su altre cose, che potranno far maturare l'evento accantonato!
 
Ma state attenti! Molto spesso siamo noi stessi a sabotare i nostri stessi desideri e per quanto conosciamo metodi ed espedienti per raggiungere il risultato finale abbiamo tanta paura di "quel successo" che SABOTIAMO la nostra capacità di conseguire ciò che desideriamo per paura del fallimento.
 
Infatti nonostante la mia pratica e la mia esperienza ci sono momenti che, davanti ad alcuni problemi, mi trovo renitente ad applicare quanto imparato: come un cavallo davanti ad una siepe che si blocca e disarciona il fantino (problema).  Ci vuole del tempo per maturare la giusta condizione, lo stato d'animo appropriato per affrontare la siepe ed effettuare il salto.
 
Quindi CORAGGIO e PERSEVERANZA, con una buona dose di PERDONO per noi stessi e per i nostri errori e per la nostra riluttanza ad affrontarli!
 
Come sempre... AD MAJORA!
 
Oggi grande festa a Trieste, è la vigilia della Barcolana: stand sulle rive con oggettistica varie, mille vele hanno riempito il porto e la città è in fermento per la grande regata di domani! La potete seguire anche alla televisione!
 
Buona domenica.
 
 

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mercoledì 10 ottobre 2012

Ieri

 
 
 
Giornata di consegne, un rinnovato incontro, qualche chiacchera in un tramonto meraviglioso: le ultime ore sul terrazzo della mia amica e cliente con una splendida veduta !  ... e dolce è stato "naufragare" in questo panorama ...;)


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martedì 9 ottobre 2012

Un nuovo giorno

Considero che domani la prima decina di ottobre termina ed un terzo del mese è già passato.  La velocità mi lascia attonita, certo riempio le mie giornate di commissioni, telefonate, uscite, spesa con i pasti da preparare, lavo, stiro, pulisco, ma diciamocelo, tutto scivola via in modo talmente veloce, che mi volto indietro e mi meraviglio sempre di quanto tempo sia trascorso.
 
Anche se, a dire il vero, le ultime giornate, da sabato per la precisione, sono passate molto lentamente, una vera ironia: il tempo fugge, i giorni si succedono velocemente, eppure le ore sembrano non passare mai.
 
Non riesco a capire se è l'attesa di un particolare evento o di una specifica data che dia questa sensazione, oppure se avendo preso la decisione di affrontare la vita come viene viene, perché in questo momento non ho i mezzi per fare alcun progetto, mi abbia posto di fronte al tempo con questa nuova paradossale prospettiva.
 
Lavorare senza aspettative può dare quindi questa sensazione di vuoto e di pieno allo stesso tempo?
 
Certo il mio animo ne sta guadagnando in serenità: raccogliere man mano che si va avanti, senza eccessive aspettative che logorino la mente e si riflettano sul lavoro nel mentre, sembra sia una soluzione accettabile. Il resto, come viene, viene!
 
Ad majora!
 


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domenica 7 ottobre 2012

Tutto perfetto!

Colgo lo spunto dal commento al mio precedente post di Soffio " belle immagini, ma si può anche agire con grande semplicità e spartana preparazione", di fronte al  mio racconto della preparazione alla serata con le amiche a casa mia.
 
Se da una parte considero le amiche persone intime, con le quali ho condiviso tanta parte della mia vita, in quanto ex-colleghe : una la conosco dal 1975, un'altra dal 1988, ecc. la conseguenza logica dovrebbe essere la disinvoltura nell'accoglierle in casa mia.
 
Si da una parte è vero, dall'altra, non avendo mai avuto un'abitudine al ricevere più persone, in quanto mio marito in casa sua era un vero orso e non amava accogliere, ma l'incontro con gli amici era sempre esterno, ne ho ricavato un'enorme insicurezza: penso di non esserne capace.
 
Eppure ricordo sempre l'accoglienza del mio compare a tirar fuori dal frigo carciofini selvatici sott'olio e formaggio grana con una fetta di pane e capocollo al peperoncino e di come le serate scivolavano via con fiumi di parole: come intende Soffio la convivialità. Basta poco tra amici, che ce vò?!
 
Ma, nella mente femminile, caro Soffio, tu ben sai che ogni situazione semplice viene resa complicata proprio come ho detto prima, da aspettative, voglia di apparire, voglia di render cosa gradita, stupire, perché TUTTO è corollario all'incontro. Noi donne siamo capaci di truccarci perfettamente e studiare come vestirci per ogni occasione, mettendoci un impegno  sia che ci troviamo ad una cena tra amiche, che se dobbiamo andare alla prima della Scala: perché questo è il nostro modo di essere, complicate!
 
Alla fine della cena guardando ai resti ho pensato: ho preparato troppe cose! La prossima volta devo calibrare meglio le porzioni e le portate.   Certo nulla viene sprecato perché si consuma in seguito, ma il tempo perso nei preparativi poteva essere ridimensionato, usato per altro. 
 
Ecco, penso che questa sia la chiave di lettura di tutti i nostri sbagli, le nostre ansie, i nostri timori, messi in evidenza da Soffio con il suo commento:  ho considerato quanto l'aspettativa, la disistima e l'insicurezza in me stessa abbia inciso e stia incidendo non solo in un semplice ricevere le amiche per una serata in allegria, quanto per TUTTO quello che faccio nella vita.
 
Perché ogni cosa anche la più semplice deve essere vagliata e considerata a 360°, perché nella mente si fanno largo centomila domande sul come potrebbe andare, mentre confusione ed ansia rendono insicuri e mettono a repentaglio la riuscita di un semplice incontro o di una semplice commissione.
 
La domanda che dovrei pormi in realtà è molto semplice : CHE COSA VOGLIO IO IN QUESTO FRANGENTE ? Considerare poi le soluzioni, scartare quelle insensate e procedere con calma verso l'obiettivo dovrebbe essere sufficientemente produttivo ed efficace.
 
Perché rincorrendo assurdamente il criterio di perfezione (che non è di questo mondo) si accendono illusioni e si perde di vista il vero SIGNIFICATO delle occasioni e della vita : IL DIVERTIMENTO!
 
Chi fa con amore il proprio lavoro, si diverte! Chi accudisce con amore la propria famiglia, si diverte! Chi riceve gli amici con semplicità, si diverte! Anche nello sforzo e nella fatica ci si può divertire, perché il fine ultimo di questi è rivolto alla riuscita di un'impresa, della felicità dei nostri cari, dell'allegria dei nostri ospiti! 
 
In fin dei conti la chiave di lettura di questa perfezione è la semplicità: una dimensione che spesso dimentichiamo, soprattutto noi, della società del benessere, degli optional di lusso! Dimentichiamo che si può essere felice senza orpelli se guardiamo bene in fondo a noi stessi!!
 
Perché se attendessimo che tutto sia "perfetto" le cose non accadrebbero mai: quante cose vengono rimandate e di conseguenza quante occasioni perdute? Eppure è la nostra società che impone una falsa "perfezione" che ci condiziona costringendoci a sopravvivere, fino a perdere di vista il vero scopo, il fine ultimo :  semplicemente VIVERE!






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