giovedì 9 agosto 2012

San Lorenzo

Domani notte è la notte di San Lorenzo. In realtà non avevo memoria di questo personaggio ed ho cercato nel martirologio la sua storia :  muore a 33 anni il 10 agosto.  Diacono e martire desideroso, come riferisce san Leone Magno, di condividere la sorte di papa Sisto anche nel martirio, avuto l’ordine di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò al tiranno, prendendosene gioco, i poveri, che aveva nutrito e sfamato con dei beni elemosinati. Tre giorni dopo vinse le fiamme per la fede in Cristo e in onore del suo trionfo migrarono in cielo anche gli strumenti del martirio. Il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero del Verano.
E' patrono dei  Diaconi, Cuochi, Pompieri.



Non so quanto di questo sia vero o appartenga alla leggenda lo stesso sito "santi e beati" afferma che sotto Valeriano non si torturava, ma si decapitavano i cristiani. Ma questo poco importa nel contesto delle "lacrime di San Lorenzo" che domani cadranno dal cielo.
Il popolino come spiega Giovanni Pascoli vede nelle stelle cadenti i carboni ardenti, che avevano bruciato il corpo del Santo, cadere sulla terra!

In Romagna c'è l'usanza di bagnarsi 7 volte nel mare per guarire dalle malattie, come fece una ragazza che sognato San Lorenzo guarì dopo che il Santo le indicò questo rimedio per guarire.


Gli sciami meteoritici più considerevoli che la Terra annualmente incontra nel suo giro intorno al Sole sono i seguenti
quello delle Perseidi - dal 9 al 14 agosto;
quello delle Leonidi - dal 13 al 15 novembre;
quelo delle Andromedeidi - dal 23 al 28 novembre.
Queste denominazioni sono dovute alla posizione del rispettivo radiante, che per le prime è nella costellazione di Perseo,per le seconde in quella del Leone, e per le ultime in Andromeda.
Le Perseidi, o meteore d'agosto, sono dette anche Laurenziane o Lagrime di San Lorenzo perchè piovono appunto verso il 10 agosto. Queste meteore percorrono l'orbita della cometa di Tuttle (1862), orbita immensa che si spinge a 7336 milioni di chilometri dal Sole, ossia quasi il doppio della distanza di Nettuno, l'ultimo pianeta noto.
La gente

comunque guarda il cielo ed esprime il desiderio, che se espresso prima che la meteora tocchi terra si avvera: hanno chiesto alla Hack se anche lei esprimerà un desiderio. Già la vedo come abbia fulminato virando poi al sorriso sardonico di compatimento il giornalista nel rispondergli ... "NO!"

Certo è che sarà un'ottima occasione per festeggiare all'aperto e sognare cercando di assapora l'allegria nella speranza dell'evento.

Perché come ha detto il poeta H. Hamoudi,  Tu non vivrai mai dei tuoi sogni, ma i tuoi sogni ti aiuteranno a vivere! 

Anche se c'è chi ha avverato i suoi sogni e quindi non perdiamo le speranze!

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lunedì 23 aprile 2012




San Giorgio,  originario della Cappadocia (odierna Turchia), nasce nel 280, figlio di un persiano e di una cappadoce e viene cresciuto nella religione cristiana fino a che non effettua il servizio militare. Tale è il suo valore che entra  nell’esercito  fino a  far parte della guardia del corpo  dell’Imperatore Diocleziano.  Quando l’imperatore decide di dare il via alle persecuzioni, San Giorgio  dona ai poveri tutti i suoi averi  e si confessa cristiano strappando l’editto davanti alla corte,  diventando  egli stesso un martire.

Due sono le leggende di San Giorgio.

Una circa la sua morte : talmente inverosimile che la Chiesa non avvalla i particolari, che raccontano di morte e resurrezione , di conversioni di eminenti personaggi e di miracoli effettuati nel mentre.   Si sa che muore decapitato, mentre promette protezione a chi onorerà le sue reliquie.

Ma la sua notorietà e l’espansione immediata del culto per  San Giorgio si espande in modo incredibile e diventa  uno dei santi più popolari,  venerato sia in Oriente che nell’Occidente.  Anche i Mussulmani   lo considerano un profeta:  le sue reliquie infatti,  conservate  in una cripta sotto la chiesa cristiana (rito greco-ortodosso) presso Lod (l’antica Lydda) in Israele,  era méta di pellegrinaggio ben prima delle crociate.  Papa Zaccaria trova il suo cranio in Cappadocia, portandolo a Roma, dove si trova nella chiesa del Velabro.

Fu proprio nel periodo delle crociate che nacque la seconda leggenda , quella del drago, si pensa per una malintesa interpretazione di una raffigurazione dell’imperatore Costantino in cui il sovrano schiaccia col piede un enorme drago, simbolo del “nemico del genere umano”.   Ovviamente i credenti ci ricamarono sopra una leggenda che ha per protagonista un villaggio Libico presso un lago dove egli salva la vita della figlia del re, uccidendo il drago al quale era stata destinata in sacrificio, convertendo il villaggio liberato dal supplizio di dover cibare la belva con offerte umane.

Ma San Giorgio non è l’unico ad essere rappresentato come uccisore di drago: San Mercuriale, protovescovo e patrono di Forlì è spesso raffigurato mentre rinchiude un drago in un pozzo.  San Demetrio nelle icone greche si differenzia da San Giorgio per il colore del cavallo (San Giorgio bianco, San Demetrio nero) e per il bersaglio un drago nel primo caso, un moro nel caso di Demetrio. Anche San Teodoro, martire d’Amasea viene rappresentato a cavallo od a piedi in atto di uccidere un drago o un serpente.

 La raffigurazione di San Giorgio che uccide il “drago”, viene interpretata dalla Chiesa quale rappresentazione del bene che trionfa sul male e diventa il protettore dei  cavalieri, degli armaioli, dei soldati, degli scouts, degli schermitori, della Cavalleria, degli arcieri, dei sellai; inoltre è invocato contro la peste, la lebbra e la sifilide, i serpenti velenosi, le malattie della testa, e particolarmente nei paesi alle pendici del Vesuvio, contro le eruzioni del vulcano. Nei Paesi slavi  viene invocato contro le streghe ed assunse la funzione addirittura ‘pagana’ di sconfiggere le tenebre dell’inverno, simboleggiate dal drago e quindi di favorire la crescita della vegetazione in primavera.

Vasto è  il culto di San Giorgio, nel Nord Africa, nel Medio Oriente, nella Cappadocia e nella Grecia, e si espande in tutta l’Europa. Non è solo patrono di Genova che ne ha il simbolo, la croce rossa, sul gonfalone, come Milano e Bologna, ma è anche patrono di Mosca, come di numerosissime città e paesi Italiani,  e mondiali.  Popolare il suo culto anche nella mia terra d’origine essendo patrono di Pirano e per questo la mia nonna ne era devota.  

Nella mia vita San Giorgio è entrato ben due volte:  il 23 aprile non è solo il giorno del mio matrimonio, ma anche il giorno in cui abbiamo trovato ed abbiamo preso gli accordi per l’acquisto  del nostro appartamento.   Ho sempre la sensazione che questo possa essere più di una coincidenza.  In realtà la vita stessa è una lotta tra bene e male e se non la guardiamo dal punto di vista religioso,  dal continuo equilibrio tra l’energia positiva e l’energia negativa.  Dobbiamo scevrare questi concetti dal  fanatismo religioso totalitario (bene= santità, male=peccato) ma come un traguardo da raggiungere: il benessere viene creato da un equilibrio, che sempre viene ad essere attaccato da emozioni o da azioni negative. Sta in noi a trovarne la chiave di lettura corretta e di imparare a trasformare l’energia negativa in forza positiva (come la trasformazione della rabbia in calma, con il pizzino di Osho).    Come nelle arti marziali si fa leva usando la forza dell’avversario per atterrarlo, così bisognerebbe saper trasformare ciò che ci destabilizza in ciò che ci rende forti. Quando avremo imparato a restare più a lungo possibile nell’equilibrio   probabilmente diventeremo anche padroni della nostra vita trasformando ogni occasione in evoluzione positiva.

Certo il Drago, lo stress,  è sempre in agguato, ci troviamo allora alla sua mercé. Come uscirne?

Sembra difficile, ma è possibile:  è un lavorio continuo, bisogna imparare a “sorvegliare” le proprie emozioni, educare la nostra mente ed il nostro corpo facendole fluire e convertendole in energia positiva. Bisogna imparare a capire che i nostri pensieri, ma soprattutto  le nostre azioni devono rispondere a dei requisiti ben precisi di “giustizia, carità, salute, amore, bellezza” .  Quando vi trovate troppo spesso un pensiero negativo nella mente, distogliete il pensiero immergendovi in una visualizzazione positiva. Se create un momento di pace nella vostra vita, si tratti di preghiera o di meditazione,  se iniziate con poche occasioni al giorno ed aumentate i  minuti nel corso delle settimane e dei mesi, vi ritroverete a trasformare la qualità della vostra vita, tanto che questo potrebbe diventare una conseguenza istintiva  : ricordatevi che ogni nostra emozione libera diversi messaggi chimici, che tempestando il nostro corpo   ci inducono allo stress. 

Ovviamente sarete sempre assaliti da emozioni negative, la vita sarà sempre disseminata da difficoltà, ma saprete riprendervi via via con maggior facilità!

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