giovedì 7 giugno 2012

La decrescita felice

Da wikipedia

La decrescita (degrowth in inglese, décroissance in francese, decrecimiento in spagnolo) è una corrente di pensiero politico, economico e sociale favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l'obiettivo di stabilire una nuova relazione di equilibrio ecologico fra l'uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi.
Come ha affermato più volte Serge Latouche[8], uno dei principali fautori della decrescita, essa è innanzitutto uno slogan per indicare la necessità e l'urgenza di un "cambio di paradigma", di un'inversione di tendenza rispetto al modello dominante della crescita e dell'accumulazione illimitata.
Se la spina dorsale della civiltà occidentale risiede nell'aumento dei consumi e nella massimizzazione del profitto, parlare di decrescita significa immaginare non solo un nuovo tipo di economia, ma anche un nuovo tipo di società. Essa invita, dunque, ad una messa in discussione delle principali istituzioni socio-economiche, al fine di renderle compatibili con la sostenibilità ecologica, la giustizia sociale e l'autogoverno dei territori, restituendo una possibilità di futuro a una civiltà che sembra tendere all'autodistruzione.
Nata come una critica alle dinamiche economiche prevalenti, attorno al progetto della decrescita si articola ormai un insieme variegato di proposte e riflessioni. Esse investono la sfera ecologica, sociale, politica e culturale oltre a una molteplicità di "buone pratiche" (dai Distretti di Economia Solidale all'agricoltura biologica e alla permacultura, dai Gruppi di Acquisto Solidale alla difesa dei territori e dei beni comuni, dal risparmio energetico al consumo critico, dal cohousing al car pooling), che realizzano un'importante circolarità tra esperienze concrete e ricerca teorica.[

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sabato 2 giugno 2012

W L'ITALIA



E NON DIMENTICHIAMOCI CHE ...




La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso
dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

Francesco De Gregori

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domenica 20 maggio 2012

La rana

C'era una volta una rana, che intrappolata si trovo in un bacile d'acqua pulita e fresca e sebbene ancora sotto shock per esser stata trascinata via dal suo stagno natio, iniziò a constatare che non era male neanche la nuova sistemazione. L'acqua però iniziò a cambiare temperatura, non era più tanto fresca, ma stava diventando tiepida. La rana però constatò che la cosa era piacevole e rimase beata a godersi il nuovo posto.  Man mano che l'acqua diventava più calda, gradatamente, allo stesso modo la rana sentiva di intorpidirsi, i suoi balzi non erano più tanto forti, anzi aveva voglia di riposarsi e chiuse gli occhi. Tanto che alla fine quando l'acqua posta sul fuoco dal cuoco arrivò al bollore, la rana non si rese neanche conto e scivolò nel sonno eterno della morte.



Noi siamo come quella rana: abbiamo sopportato di tutto, stiamo sopportando di tutto ed ancora non ci ribelliamo, ancora non facciamo quel balzo fuori dalla pentola per salvarci la vita! Dobbiamo reagire, avere Fede nelle nostre capacità di uscire dal tunnel. Perchè NOI SIAMO GLI EROI !!!




Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche,
eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà”

Piacere, Luigi delle Bicocche
Sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche.
Da giovane il mio mito era l'attore Dennis Hopper
Che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper
Invece io passo la notte in un bar karaoke,
se vuoi mi trovi lì, tentato dal videopoker
ma il conto langue e quella macchina vuole il mio sangue
..un soggetto perfetto per Bram Stroker
Tu che ne sai della vita degli operai
Io stringo sulle spese e goodbye macellai
Non ho salvadanai, da sceicco del Dubai
E mi verrebbe da devolvere l'otto per mille a SNAI
Io sono pane per gli usurai ma li respingo
Non faccio l' Al Pacino, non mi faccio di pacinko
Non gratto, non vinco, non trinco/ nelle sale bingo/
Man mano mi convinco/ che io

sono un eroe, perché lotto tutte le ore. Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere. Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere

Stipendio dimezzato o vengo licenziato
A qualunque età io sono già fuori mercato
…fossi un ex SS novantatreenne lavorerei nello studio del mio avvocato
invece torno a casa distrutto la sera, bocca impastata
come calcestruzzo in una betoniera
io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso
quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera
su, vai, a vedere nella galera, quanti precari, sono passati a malaffari
quando t'affami, ti fai, nemici vari, se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari
finisci nelle mani di strozzini, ti cibi, di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini
..ne' l'Uomo ragno ne' Rocky, ne' Rambo ne affini
farebbero ciò che faccio per i miei bambini, io sono un eroe.

Per far denaro ci sono più modi, potrei darmi alle frodi
E fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi
C'è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio
Lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody
Io vado avanti e mi si offusca la mente
Sto per impazzire come dentro un call center
Vivo nella camera 237 ma non farò la mia famiglia a fette perché sono un eroe.
    

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giovedì 5 aprile 2012

Raccolgo ..

le opinioni della gente e constato come questa soffra. Tutte le impiegate negli uffici mi dicono che stanno  raccogliendo inermi testimonianze disperate! A questi disgraziati al governo non frega un bel niente se il loro posto fisso e la loro pensione d'oro noi li paghiamo col sangue e lacrime, mentre giocano ai dadi il nostro destino come i soldati sotto la croce si giocarono le vesti di Gesù. Neanche ciò che accade  nel Paese  sembra far parte del "loro" mondo. Ultimamente qualcuno sceglie di fermare tutto ed uscire dalla vita, che non può più sostenere, con un gesto estremo.

Questo è tempo di Pasqua, di pace, eppure vedo che pace non c'è!

Hai voglia a parlar di speranza, mentre la gente piange attorno. Vorrei capire quante volte nella vita i popoli hanno vissuto momenti così pesanti, perchè dopo ci son stati anni migliori.  Vorrei poter dare coraggio, ma ho il fiato corto pure io!

Il mio vecchio capo citava sempre il biblico monito dei "7 anni di vacche grasse e  7 anni di vacche magre" : la ciclicità fa parte del nostro vissuto, anche se ultimamente sembra aver saltato il turno!

Dobbiamo avere coraggio, andare avanti come si può, cercando di avere Fede in noi stessi, nel nostro domani, per chi crede, aver Fede in Qualcuno che a volte sembra non esserci o non sentirci, ma forse dovremmo capire se siamo noi che Lo cerchiamo per non trovarlo, o che cosa e come chiediamo. Le cose non sono semplici, ma come dice Marina Garaventa: la vita va combattuta ! Coraggio quindi! Never give up! Mai cedere!

Non so se riuscirò a girare per i vostri blog a portarvi i miei auguri, vi penso tutti, vi tengo care amiche e cari amici nel cuore e vi auguro una Pasqua serena e... VEGETARIANA!!!

Buona Pasqua  anche da parte di Mucia!!

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domenica 1 aprile 2012

Venezia Giulia

Ho trovato in un periodo la seguente cartina geografica, che vi può dare un'idea dell'estensione della Venezia Giulia. 

Il territorio di Gorizia ocra e Trieste in marron sono le provincie in Territorio Italiano. Il territorio in bianco è la parte del retroterra Goriziano e Triestino  italiano prima della II Guerra Mondiale, ceduto alla Jugoslavia con il trattato di Pace del 1947. La parte in rosa sono terre che dovevano essere restituite all'Italia, ma che con presa di posizione di Tito sono  state definitivamente cedute nel 1975 e lì dentro c'era anche la casa dei miei genitori e le terre dei miei avi. 

In questa regione si trovano bellissimi gioielli di città e paesi di storia antica. Qui il territorio era dominato dagli Illiri e dagli Histri, all'epoca dei castellieri,  sulle cui vestigia i Romani costruirono Castrum e ville che poi svilupparono in paesi. In seguito il territorio prima sotto la dominazione della Repubblica marinara di Venezia, che vi trovò nuovo terreno di espansione anche commerciale essendo un punto di raccordo con l'oriente, l'Istria   fu assorbita dall'Austria come Margraviato d'Istria, poi con la I Guerra Mondiale divenne definitivamente Italiana, fino alla II Guerra Mondiale.

Qui potete trovare 
* Umago, antico castrum romano, ha come simbolo le torri sormontate dal Leone di San Marco che la dominò dal 1797,
* Pirano , la patria di Giuseppe Tartini colonia di rifugiati aquileiesi scampati agli Unni
* Capodistria , patria di Nazario Sauro, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Bruno Maier, don Edoardo Marzari, Gian Rinaldo Carli, il vescovo Pier Paolo Vergerio, e tantissimi altri!
* Dignano, castrum romano, borgo medioevale con le caratteristiche calli strette e la più grande Chiesa d'Istria il Duomo, che custodisce una collezione di mummie, chiamata dal popolo "i corpi santi" tra cui le spoglie miracolosamente conservate di San Sebastiano, Santa Barbara ed il corpo di Santa Nicolosa, morta a Venezia nel 1512 e considerata la mummia meglio conservata d'Europa,
* Pola, dalla storia tormentata, una delle poche città Istriane con un antico anfiteatro romano, patria di Laura Antonelli, Giovanni Arpino, Gianni Brezza , Sergio Endrigo, Gino Piva, Rossana Rossanda, Alida Valli e tanti altri,
* Fiume patria di Giovanni Palatucci , funzionario di polizia "giusto tra le nazioni", il linguista Giovanni Frau, il politico Leo Valiani, gli atleti Abdon Pamich (marciatore), Ezio Loik,Antonio Vojak, Rodolfo Volk, i fratelli Mario Varglien e Giovanni Varglien, Marcello Mihalic e Giovanni Udovicich(calciatori), Giovanni Cucelli e Orlando Sirola (tennisti), la regista Luciana d'Asnasch Veschi, la scrittrice Marisa Madieri, il poeta Valentino Zeichen, il giurista Danilo Zolo, il narratore Diego Zandel, lo scrittore e politico Sergio Travaglia.
* Buie, dove sono nati Silvio Vardabasso, geologo e membro dell'Accademia nazionale dei Lincei, Carlo D'Ambrosi, geologo e farmacista, Giuliano Piccoli, geologo, Cesare Augusto Seghizzi, musicista, compositore e direttore di coro, Giuseppe Tessarolo, musicista, Ernesto Vidal, calciatore, medaglia d'oro con l'Uruguai nel 1950
* Verteneglio, costruito su un antico castelliere preistorico, citato per la prima volta nel 1234, con l'antico nome Ortoneglo o Hortus Niger, ovvero orto di terra nera; nel territorio vi sono vari antichi castellieri (costruzioni più grandi dei nuraghi sardi ma della stessa epoca), Verteneglio con 
* Grisignana sono le due città che hanno la maggior percentuale di italiani, fieri della loro cultura ed origine!
* Rovigno, che ha visto i natali di Silvano Abba, pentatleta e militare, Femi Benussi, attrice, Pino Budicin combattente partigiano, Renato Dionisi, compositore, Antonio Gandusio, attore e capocomico, Giovanni Quarantotti patriota e storico della letteratura, Antonio Santin, arcivescovo di Trieste, Pietro Santin, ex allenatore e giocatore di calcio, Ligio Zanini, poeta.

Ecco perché ancora piangiamo la nostra Patria Perduta!



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giovedì 8 marzo 2012

8 Marzo : Sono una piccola ape furibonda ! (Alda Merini)


Indire la Giornata  della Donna a mio avviso, più che onorarla,  è indire la giornata della sfigata, perché l'uomo la pesta, la vilipende, la atterra, la sfrutta, la dimentica, l'ignora, la tortura, la tormenta con lo  stalking, l'ammazza in preda a raptus, magari ubriaco o drogato  cercando con l'atto estremo  di cancellare la propria sconfitta verso quella donna che vuole a tutti i costi  emanciparsi da lui per avere una vita normale,  proietta su di lei tutte le responsabilità della propria incapacità e della propria inadeguatezza, consuma i pochi soldi di casa, magari rubandoli a lei per andarsi ad ubriacare con gli amici per dimenticare i suoi fallimenti,  lasciando a casa i figli affamati, la stupra, la costringe a prostituirsi, usa ricatti sessuali per farle ottenere quello che spesso le spetta di diritto e per farle fare carriera sottopagandola, anzi fa fare a lei il lavoro sporco per tenere a bada le altre donne e per farsi bello con il suo lavoro, le butta addosso tutta la responsabilità quando non è in grado di prendersi le sue per le conseguenze del suo sollazzo con lei, ma è vero che son figli miei, non sono stato il primo, le donne sono tutte puttane, le si fa fare il doppio del lavoro per pagarla la metà di un uomo, le si preferisce un uomo a far carriera, perché gli uomini vengono presi più seriamente in considerazione, anche se valgono di meno, quando la donna rinfaccia all'uomo la sua pochezza (morale) è sufficiente che  lui le dia della puttana per metterla al suo posto e pestarla ben bene così perderà la voglia di alzare la cresta : tutto questo  per 364  giorni l'anno ed un certo giorno la festeggiamo così  non rompe, la lasciamo divertire "poverina" per darle un contentino??? per farla sentire almeno un giorno grande??? 
Come dice Mia Martini, se gli uomini nascono dalle donne, perché sono così?? Perché geneticamente l'uomo riconosce il piacere del potere e lo esercita contro chi non è protetto adeguatamente soprattutto dalla società stessa. Perché ha troppi esempi maschili che gli indicano la strada . 
Per fortuna ci sono le benedette eccezioni, ma la maggioranza degli uomini anche i più "comprensivi", amiche mie, spesso scantonano opportunamente, delegando e lasciando che le donne facciano anche la loro di parte.  Un uomo quando non regge, si volta e va via, una donna, no o raramente.

L' 8 Marzo più che una Festa dovrebbe essere un giorno alla Memoria di tutte quelle donne che hanno subito violenza sia fisica, ma soprattutto morale. 
Troppo amaro questo post??? Troppo crudo????  Troppo pessimista ???
Anche se il sesso forte (??) ha fatto alcune concessioni alle donne, fa sempre di tutto per affermare la sua predominanza, perché la perdita dei privilegi porta a troppi sacrifici.
La donna ancora non è riuscita a cancellare la programmazione genetica e spirituale di secoli di storia che la obbliga a fare da parafulmine: pensate che possa bastare un giorno??? e che in questo giorno uscire a cena con le amiche e guardare spettacoli come i California Dream Men, che fanno streap-tease sia il massimo del festeggiamento??? del riconoscimento???   Lasciamole divertire tanto domani avranno la solita merda da spalare????

Oggi penso che noi donne dovremmo mettere solo il lutto al braccio!
Se pensate che non sia così vorrei sentire la testimonianza di una donna che nella sua vita non abbia MAI avuto discriminazione di alcuna sorta. Dai genitori fin dall'infanzia sino alla maturità.

E meno male che esistono alcune eccezioni, ma con moooolti limiti!

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martedì 6 marzo 2012

Informazione e le sue pecche!

TG2 : incendio nel Friuli ????? in un bosco vicino a Trieste!!!!!! ho girato per il nervoso incazzata.
Abbiamo cambiato ubicazione ??? Non esiste più la Venezia Giulia ??? Per ignoranza della giornalista che non conosce la distinzione o che pensa il trattino sia un optional e non un identificare una regione ben precisa? O forse è per pigrizia di specificare???  Se proprio non viene di dire Venezia Giulia, almeno completa il nome della regione caspia!   Friuli-Venezia Giulia è tanto difficile da dire??? Sono pignola??? in un mondo teso al globale, sto a far la punta alla matita???

Questo sta succedendo da decenni! Vorrei sapere cosa ne penserebbero i Bolzanesi se in un telegiornale  nazionale si arrogasse  il vezzo di dire "Incendio nel Trentito, brucia un bosco vicino a Bolzano! Ai San Marinesi piacerebbe di perdere la loro identità di Stato autonome e diventare Emiliani/Italiani!!!!!!!!!!!!! 

Il nervoso, la rabbia, l'impotenza  lo fa venire il lavorio sottorraneo della politica: questa "elisione" nell'indicare la Regione solo con la parola Friuli in realtà svela il gioco a livello nazionale che  la Provincia di Udine, che poco può contro l'industriale ed attiva Provincia di Pordenone, cerca di minimizzare a favore della propria città privilegi  a Gorizia, che di entroterra ha pochissimo;  Udine vorrebbe diventare capoluogo di regione, togliendone la prerogativa  a Trieste, dato che questa ha perduto tutto il suo entroterra con il dopo guerra. Trieste ha poche risorse e quelle che riusciamo a raccimolare vengono decurtate a favore del.... Friuli, dimenticando la Venezia Giulia (Gorizia e Trieste, appunto). 
Difatti Trieste è la città del "Nosepol" Non si può! I nostri politici purtroppo non hanno gli agganci giusti a Roma, mentre i Pordenonesi con i loro soldi se la sono comprata la loro autonomia. Ma a Trieste con fabbriche chiuse e quelle poche aperte in cassa integrazione ed a regime ridotto, poco si può fare, se non puntare sul turismo.

La nostra apertura mentale alle varie culture è di convivere con tutte le etnie che hanno fatto grande Trieste e che ancora la popolano in pace e prosperitò 
Mentre tutte le forze politiche Friulane si asserragliano sulla loro identità in un circolo selettivo e chiuso, con la pretesa di introdurre il Friulano come lingua ufficiale nelle scuole e negli uffici!! 
Ma non è solo questo: d'abitudine tutte le manifestazioni che hanno preso piede nella regione, sono state dirottate verso la provincia di Udine, che ha fatto "ponti d'oro" per attirarle. Lo diciamo noi stessi Triestini, che se Udine fosse una città di mare, anche la Barcolana, sarebbe diventata Friulana,  e figuratevi che i Friulani hanno avuto il coraggio spudorato di prendere uno stand a Trieste durante l'ultima manifestazione ed hanno appeso all'ultimo minuto uno striscione  "Barcolana - Tradizione FRIULANA!!" con grande disappunto dei Triestini, fieri di una loro tradizione! Quella appunto di ritrovarsi per l'ultima uscita in mare prima della brutta stagione!  Come per i Romani inneggiare alla Bagna cauda, I milanesi all'impepata di cozze ed i pugliesi alla milanese!!! Ma dico!!!!!
Ben vengano le barce friulane in regata, ma la manifestazione resta Triestina !!! CASPITA!
ANSA) - TRIESTE, 6 MAR - Un vasto incendio e' divampato questa mattina in un'estesa area boschiva del Carso triestino, tra Fernetti e Opicina, al confine con la Slovenia. Le fiamme, alimentate dal forte vento di bora che soffia dalla notte scorsa, hanno gia' distrutto numerosi ettari e stanno interessando anche una vicina riserva naturale. Sul posto stanno lavorando Vigili del fuoco, Forestale e volontari per tentare di arginare il fronte delle fiamme. (ANSA).
Posso aggiungere che da questo pomeriggio 4 canader hanno dato manforte a due elicottere ed ai vigili: ecco la foto! Visto che Opicina dista da casa mia solo un paio di kilometri!  Per fortuna la Bora ha avuto una pausa, speriamo che riescano a domare le fiamme, l' aereo è ancora attivo passando proprio davanti a casa mia. Purtroppo il gran secco di questo inverno non facilita le cose.




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