sabato 28 gennaio 2012

Una bella storia !

Me l'ha mandata una mia amica per e-mail e voglio proporvela perché é carina e leggera nella sua semplicità, come tutta l'opera di Coelho.

Il bambino guardava la nonna scrivere una lettera. A un certo punto chiese: ‘Stai scrivendo una storia su di noi? E’ per caso una storia su di me?’.
La nonna smise di scrivere, sorrise, e disse al nipote: ‘In effetti, sto scrivendo di te. Tuttavia, piu’ importante delle parole, e’  la matita che sto usando. Mi piacerebbe che tu fossi come lei, quando sarai grande’.
Il bimbo osservo’ la matita, incuriosito, e non vide niente  di speciale.
‘Ma e’ identica a tutta le matite che ho visto in vita   mia!’.
‘Tutto dipende dal modo in cui guardi le cose. Ci sono  cinque qualita’ in essa, che se tu riuscirai a mantenere, faranno di te un  uomo in pace col mondo.
Prima qualita’: tu puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. Questa mano noi la chiamiamo Dio, e Lui ti dovra’ sempre indirizzare verso la Sua volonta’.
Seconda qualita’: di quando in quando io devo interrompere       cio’ che sto scrivendo, e usare il temperino. Questo fa si’ che la matita soffra un poco, ma alla fine essa sara’ piu’ affilata. Pertanto, sappi  sopportare un po’ di dolore, perche’ cio’ ti rendera’ una persona  migliore.
Terza qualita’: la matita ci permette sempre si usare una       gomma per cancellare gli sbagli. Capisci che correggere qualcosa che  abbiamo fatto non e’ necessariamente un male, ma qualcosa di fondamentale  per mantenerci sulla retta via.
Quarta qualita’: cio’ che e’ davvero importante nella matita       non e’ il legno o la forma esteriore, ma la grafite che e’ all’interno. Dunque, fai sempre attenzione a quello che succede dentro di te.
Infine, la quinta qualita’ della matita: lascia sempre un       segno. Ugualmente, sappi che tutto cio’ che farai nella vita lascera’ tracce, e cerca di essere conscio di ogni singola       azione’.
Paolo Coelho

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martedì 13 dicembre 2011

Nonostante tutto: la vita è bella!

No, il post non c'entra con Benigni!  E' la mera constatazione che si ha, quando reduci da un malanno che blocca (come un colpo -rabbioso- della strega)   ci si riesce di nuovo a muovere senza dolori. Diamo per scontato tante cose, che alla fine non ci rendiamo conto di cosa significhi poter camminare scioltamente, poter lavorare senza dipendere dagli altri, poter accudire al proprio corpo senza problemi, perchè un colpo della strega blocca ogni movimento! Tutto diventa problematico.

Dobbiamo essere grati quando riusciamo ad alzarci, respirare, muoverci, camminare, sorridere, parlare, mangiare, amare ecc...  senza difficoltà! Vi siete resi conto che sono le azioni elementari, ma basilari della nostra vita? Quando mi vorrei lamentare, considero quante di queste azioni posso fare e le conto, penso a chi non le può espletare normalmente e  ringrazio il Cielo, taccio e vado avanti!

Sebbene io resti ottimista, mi rendo conto che il momento che stiamo vivendo è molto duro. Dove mi volto trovo realtà difficili da vivere, allora mi guardo allo specchio e considero quanto sia inutile piangere o lamentarmi. Per cui,   come mi ha insegnato  la mia insegnante di vivation, mi guardo allo specchio e sorrido a me stessa dicendo "Buona giornata Renata! ti voglio bene! "  Questo augurio è un toccasana per il nostro subconscio: quando ci specchiamo e vediamo una persona triste e preoccupata la nostra mente elabora un segnale di negatività, generando un sentimento di scontentezza. Sorridere a se stessi allo specchio significa inviare alla nostra mente  un segnale positivo che ci solleva lo spirito: il subconscio è elementare persegue il benessere e si adopera per farci permanere nel benessere. Il messaggio positivo che gli lanciamo attraverso l'augurio a noi stessi, gli dà la conferma che "tutto va bene" ed esso opera di conseguenza! 

Ad majora! Dedicato a tutti voi!








Non crediate sia facile! In questo periodo ho le lacrime in tasca al solo pensare ad un parente, un'amica che non c'è più, nell'avvicinarsi delle feste sembra che la cosa si amplifichi e la mancanza ci sovrasti. Poi penso che la nostra tristezza appesantisca le loro anime e tra le lacrime cerco di sorridere loro e ringraziare per la gioia che mi hanno dato!

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