venerdì 3 ottobre 2014

Il bello della pensione...

è che quando ho tempo e devo aspettare per un appuntamento mi rilasso e guardo i palazzi della mia città scoprendo giorno per giorno particolari che nella mia vita da impiegata a tempo pieno solo intravvedevo.

Oggi mi son soffermata in Piazza della Borsa a guardare dei bassorilievi  su questa casa


Mi sono avvicinata e li ho esaminati con attenzione. 
Quello di sinistra è questo : 

rappresentano un gruppo di puttini con uno che suona una viola ed allieta il lavoro di raccoglitore degli altri. 

A destra invece :

il putto accovacciato scrive  una parola.... forse "VERIS" che in Latino significa Primavera... o VERI plurale di "Vero", non lo so... 

Più grande e complesso è il bassorilievo centrale 


Curiosa mi son avvicinata, volevo capire cosa lo scultore avesse voluto immortalare. Abitualmente molti bassorilievi rappresentano le peculiarità della città. Infatti il centro del lavoro è dedicato al dio Mercurio :

un putto, quello a sinistra inneggia al dio, il secondo gli porge le offerte ed il dio Mercurio troneggia esattamente al centro del bassorilievo. Alla sua sinistra è posato a terra il caduceo del commercio, legato da una corona ornamentale ad una lira.  Ricordiamoci che oltre ad essere messaggero degli dei, per gli antichi Romani, Mercurio era il dio degli scambi, del profitto del mercato e del commercio. Ma il legare il caduceo alla lira indica il carattere culturale e non gretto di tale attività. 

E questo viene confermato dal resto della pala, che rappresenta gli interessi e le vocazioni della città. 

A sinistra 


i putti reggono un'ancora, segno di città mercantile, un mappamondo per indicare il carattere cosmopolita della città, che intrattiene rapporti e rotte di navigazione con tutto il mondo, ma  reggendo una clessidra, perché il tempo è denaro, ed una lanterna, cioè alla ricerca di scambi ben chiara, un putto è seduto su una pila di libri, non saprei se siano ironicamente i libri contabili o indichino la cultura della città, che fonda la sua origine al dominio dell'antica Roma, rappresentata dal fascio che gli ultimi putti  reggono (il palazzo è del fine ottocento... non dell'era fascista!) 
Sono stati i Romani che hanno ingrandito Trieste e promosso i suoi commerci. 

Nella parte destra della pala, 


grazieai commerci la prosperità della città viene rappresentata dalla cornucopia che il putto tiene a stento tra le mani, lo vedete con le gambette piegate dalla fatica. I successivi putti volgono lo sguardo all'orizzonte per misurare la rotta con il Sestante marinaro che testimonia la lontananza delle rotte delle navi di Trieste, di cui in sottofondo appare una vela. Ed ovviamente i traffici includono :  i prodotti della terra, rappresentati dai putti che reggono un grande covone di grano, i prodotti del mare, con il grande pesce trattenuto con il corpo stesso del putto e la rete e le merci in genere, rappresentato dal sacco che l'ultimo putto trascina a fatica. 

9 Commenti:

Blogger Nik ha detto...

Quand'ero giovane e dovevo correre meno anch'io osservavo e fotografavo i palazzi scoprendo chicche che normalmente sfuggono. Peccato che ora rimanga manco il tempo per respirare...

venerdì, ottobre 03, 2014 2:18:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Bella questa descrizione... il soffermarsi ad osservare e poi descrivere... averci il tempo lo farei anche io :o)

Per il resto, mi ha incuriosito, la rappresentazione di destra, quello con la scritta, e ho notato che c'è, a me pare, una bilancia sopra quello che sta scrivendo.

Bisognerebbe risalire all'autore per capire ogni singolo dettaglio

un sorriso
Marinz

venerdì, ottobre 03, 2014 3:08:00 PM  
Blogger edvige ha detto...

Anche a me capita di guardare in alto cosa che di solito non si fa nella propria città. Buona serata

venerdì, ottobre 03, 2014 5:02:00 PM  
Blogger Lilli ha detto...

Che belli questi bassorilievi!
Ti invidio: anche io vorrei avere il tempo di guardare con più attenzione le cose che mi passano sotto gli occhi ma... sono sempre di corsa e difficilmente mi sposto senza una macchina sotto il sedere...

venerdì, ottobre 03, 2014 5:16:00 PM  
Blogger nellabrezza ha detto...

Interessante !! Ne secondo pannello c è anche una bilancia?? Per pesare l uva? Quando pochi sapevano leggere si comunicava con rappresentazioni...che forse ora non sappiamo più leggere, semplicemente perché non ne abbiamo generalmente il tempo...

venerdì, ottobre 03, 2014 6:32:00 PM  
Blogger carmen ha detto...

Ma che bello, così mi vedo tanti particolari che mi erano sfuggiti della tua meravigliosa città…del resto in un paio di giorni non potevo fare di più..un caro saluto e un buon fine settimana!!
Carmen

venerdì, ottobre 03, 2014 7:16:00 PM  
Blogger Ale ha detto...

Non ci si sofferma mai nei particolari, guardo i negozi e non alzo gli occhi....
domani vado a vedere quella casa che hai fotografato. Buon w.e. cara Renata.

venerdì, ottobre 03, 2014 8:00:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Ognuno di noi nella propria città può scoprire particolari singolari, artistici, che di norma la gente che corre nella frenesia del quotidiano ignora... una volta li guardavo e passavo, ora ho il tempo di guardarli a lungo, a stare col naso per aria e fotografare tutto!!!

venerdì, ottobre 03, 2014 10:50:00 PM  
Blogger olgited ha detto...

Hai ragione anch'io ho scoperto angoli che ignorava della mia città!

sabato, ottobre 04, 2014 3:44:00 AM  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page