domenica 30 settembre 2012

Chi son?



Oggi mi son svegliata con questa aria di Puccini in testa, oltre ad una nevralgia cervicale da far paura.  Bevendo il mio caffé, ascolto la voce di Pavarotti in sottofondo a basso volume (non son neanche le sette) ed il suono viene sovrastato dal rumoroso briefing cinguettato dagli uccellini sulla pianta d'alloro nel cortile di casa. Aspetto che le pastiglie facciano effetto ed intanto considero come Rodolfo : chi son? Si, chi son?
 
Nel lavoro d'introspezione degli ultimi giorni, son riuscita a completare il quadro che è affiorato parzialmente, con accenni frequenti, nei miei post precedenti e che trova ora, in questo post, una soluzione teorica.
 
Quando il proprio quotidiano viene spezzato per un evento del destino, ci si sente smarriti,  si perde un'identità che ci ha contraddistinto da tanto tempo. Io, impiegata, moglie,  madre, (l'ordine è puramente cronologico per determinare "l'anzianità" di acquisizione) ad un tratto ho perso alcuni parametri della mia personalità, della mia quotidianità. Ma non solo: ho perso anche le persone che mi circondavano in quei corollari e che mi davano il modo di misurare me stessa.
 
Raccolgo i pezzi a stento, la mente ed il corpo in un imprinting trentennale non si arrende: ha bisogno di ripetere gesti ed azioni quotidiane, che ha  scandito i miei giorni, che hanno dato una ragione d'essere alla mia vita. A constatare che l'obiettivo finale manca, non trovando necessità d'esecuzione, la mente si smarrisce: sento non solo un vuoto, ma un senso d'inutilità. Anche le tante cose che ho sognato di fare, quando avrei realizzato un cambiamento con più ore a disposizione, non trovano collocazione perché, mentre prima davo loro un corolario del mio tempo, che nel grigiore delle   giornate portava una ventata di freschezza e di creatività, ora con troppo tempo a disposizione la mente non riesce ad accettare di organizzarle così a lungo, mi stanco, diventano un peso, perché la mente le assimila ad un'incombenza, un lavoro! Ma dato che non sono remunerate e non sono abituata a dedicarmi ad un'attività che sia solo "ludica" mi sento in difetto e quindi accantono l'idea di prendere in considerazione la loro realizzazione. 
 
Allora resto lì attonita, basita, immobilizzata a cercar di riempire il mio tempo, a dare un'altra volta scopo al mio tempo. A volte sono soddisfatta, a volte mi rimorde la coscienza per lo spreco di "tanto tempo", sempre misurandolo con il metro della "produzione" che il mio  datore di lavoro mi ha inculcato, visto che sono andata a lavorare da lui a 18 anni.
 
E' difficile riempire questo grande vuoto: non si ha la capacità di godere di tanta libertà. Si deve iniziare a spizzichi e bocconi. Ma il caos della libera scelta non riesce ad appagare un'anima che nella vita ha avuto continuamente render conto del proprio tempo.
 
A questo punto si inseriscono i "doveri" : sono tutti lì, ti guardano e tu li consideri. "Dovresti" far tante cose, mettere a posto, eliminare, scegliere, catalogare, oltre a tutto il solito quotidiano, anzi ti sovviene la quantità di ipotesi lavorative che accarezzavi quando lavoravi, considerando "se avessi più tempo". MA, eh si, c'è il solito MA. Per tanto tempo ho relegato i lavori di casa al week-end ed anche disoccupata per più di un anno ho continuato a fare i lavori di casa sabato e domenica. C'è voluto più di un anno per recuperare il controllo e suddividerli in più giorni, per avere il week-end libero, per cambiare il metro di considerazione. Fatto sta, che comunque nell'ottica del troppo tempo a disposizione, quando sto seduta davanti alla tele od al computer a fare qualcosa che mi piace,  la mente bastarda rimanda ai lavori da fare (anche extra) che magari trascuro (c'è sempre qualcosa da fare in casa) e scatta il rimorso.
 
Ecco che il secondo in-put di Settembre, diciamo il finale, necessario per il cambiamento è proprio questo : la RICERCA e l'ADATTABILITA' di un nuovo o di nessun SCHEMA, sempre applicando l'ACCETTAZIONE del momento, diverso dalla vita precedente.
 
Si vive come si vive, come si può, come viene, con piccoli progetti, sempre pronti a cambiare in corso d'opera, anche se ci si sente stonati, per cercare di riempire un vuoto, che ormai la società non riesce più ad aiutarti a colmare. 
 
Imparare ad assaporare il momento senza avere rimorsi di coscienza per la troppa LIBERTA'! 
 
 Buona domenica!  
 


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13 Commenti:

Blogger elenamaria ha detto...

Ho faticato un po' aleggere il post, per problemi di vista, ma ne è valsa la pena. E' bellissimo. Hai trovato la risposta. Io, maestra moglie madre in ordine cronologico, faccio ancora tutte 'ste cose. E sono in crisi con tutti questi ruoli, tutti. Mettici pure terremota, che è un ruolo pure quello. Nel senso che non puoi far finta di nulla, devi rimboccarti le maniche e lavorare. Lottare. Ecco, lotto in tutti questi ambiti. Però mi piace questa cosa che hai scritto. "Si vive come si vive, come si può, come viene, con piccoli progetti" e ne faccio tesoro.
E ti ringrazio. Con affetto. Buona giornata.

domenica, settembre 30, 2012 9:36:00 AM  
Blogger Unknown ha detto...

Ci sono ottimi spunti nel tuo post su cui riflettere, diciamo che oggi le tue parole mi sono state un bel pò di conforto. ti abbraccio e spero che la nevralgia da cervicale passi presto, la provo anche io e so che razza di doloraccio è. Buona domenica

domenica, settembre 30, 2012 10:30:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Elenamaria : il post in primis è servito a me. Non so se e come ce la farò, ma se penso che possa aiutare qualcuno, ne son proprio contenta.

Stefania : due cibalgina e via... ho lavorato tutta la mattina ;)

domenica, settembre 30, 2012 12:35:00 PM  
Blogger katherine ha detto...

Io sono a casa due mesi d'estate e progetto sempre di fare tante cose, ma un po' per il caldo, un po' per disorganizzazione, finisco sempre di fare ben poco.Insomma, non è facile cambiare da un giorno all'altro le proprie abitudini! Ma un po' per volta ce la farai, ne sono sicura!

domenica, settembre 30, 2012 11:30:00 PM  
Blogger Cosimo Piovasco di Rondò ha detto...

Noo! Pavarotti sottovoce?! Ma usa le cuffie, piuttosto! A basso volume si può ascoltare al massimo Gino Paoli, no Puccini o Beethoven!
Tornando seri... Hai ragione, siamo talmente poco abituati ad essere padroni del nostro tempo che quando ci succede restiamo spaesati... Ma tutto (o quasi) s'imparta, nella vita...
Bacioni, tuo
Cosimo

lunedì, ottobre 01, 2012 3:25:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Si, Katherine, avere aspettative troppo ambiziose, senza calcolare gli imprevisti e la situazione psicologica riduce la produzione!
Una cosa al giorno e via.. !

Cosimo, non sopporto le cuffie!
E'vero, ogni istante della vita è un insegnamento, ma a volte la gente continua ad ostinarsi in schemi ripetitivi, fino a che non sbatte la testa contro il muro! ;)
Buon lunedì.

lunedì, ottobre 01, 2012 6:15:00 AM  
Blogger Lilli ha detto...

Come succede a Katherine, anch'io durante le ferie estive non riesco ad organizzare il mio tempo.
Mi è successa la stessa identica cosa nel 2009 quando ho passato lunghi periodi in cassa integrazione.
Per qualche strano motivo, per riuscire a combinare qualcosa ho bisogno di avere "il fiato sul collo".
Le cose non riesco a farle se non di fretta. Se ho tanto tempo ... non le faccio!
Secondo te è grave?

lunedì, ottobre 01, 2012 11:22:00 AM  
Blogger Soffio ha detto...

Grazie Renata, devo dire che quella del BUFALO é molto centrata e poi mi assomiglia pure esteticamente, e non temo le corna

lunedì, ottobre 01, 2012 1:02:00 PM  
Blogger Linda_chi? ha detto...

Un'analisi lucida sul tuo modo di gestire il tempo, i progetti, i doveri, la libertà e i sensi di colpa, che è servito tanto anche a me (ma non metto in fila i pensieri così bene come fai tu! Io mi perdo...) L'ho letto due volte, questo post, trovandolo davvero utile, oltre che bello e ben scritto.

lunedì, ottobre 01, 2012 1:59:00 PM  
Blogger leggerevolare ha detto...

prenditi senza ansia
così come viene il tempo e il mondo
lasciati andare a te stessa

pensati sul mare e lasciati andare con la corrente

non seguire un programma
segui solo il tuo cuore e la tua anima
anche se ti dice di non fare niente

lunedì, ottobre 01, 2012 3:25:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Lilli : solo un cambiamento radicale permette di aggiustare il tiro e non sempre va come speriamo! Troppe aspettative.

Soffio ho detto che sei del segno del Bufalo, non ho detto che sei UN Bufalo!! Comunque io sono una capra, che è anche nello stemma della mia terra d'origine (Istria)
Una capra sulla cima di un monte e sotto il mare!

Linda : più mi "guardo" dentro, più mi rendo conto di quanti denominatori comuni abbiamo!
E' proprio il mio continuo esame che mi permette di sviluppare l'argomento come si deve, solo così riesce pian piano, poco alla volta a ribaltare la situazione.

Leggerevolare : ho tante cose che dipendono da me, non sono serena e il fallire, mi pesa, anche perché nella vita ho saputo sempre rialzarmi. Ma ora sembra che son da troppo tempo sott'acqua e non riesca a riemergere per respirare di nuovo!

Ha da passà 'a nuttata!! ;)

lunedì, ottobre 01, 2012 4:08:00 PM  
Blogger Saray ha detto...

A me piaceva moltissimo Gaber. Questa canzone è bellissima.. non è solo un semplice testo. Bacioni a te :)

lunedì, ottobre 01, 2012 11:18:00 PM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

E' proprio per questo che l'ho inserita Saray ! Benvenuta!

martedì, ottobre 02, 2012 5:37:00 AM  

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