lunedì 26 marzo 2012

Ultima settimana di marzo! Come passa presto il tempo: già tre mesi son passati dall'inizio dell'anno! Ma son contenta, finalmente la bella stagione sta arrivando: l'aria è tiepida, perfino il vento lo è.  L'ora legale è uno degli appuntamenti che bramo nell'anno, mi aiuta a superare i momenti "bui": la luce del sole al mattino ed il tramonto che tarda ad arrivare la sera mi regalano una serenità impagabile!

Ho bisogno di leggerezza: devo liberarmi da troppe pastoie che il passato si è divertito a disseminare nei miei schemi mentali. Vivere in leggerezza dovrebbe essere facile, eppure, per chi ha vissuto tutta la vita ad ostacoli fin da bambina, non è facile: quando arriva un momento di serenità mi coglie un senso di disagio, perché non ci sono abituata e mi sento in colpa per le oggettive prospettive attuali di vita a vivere momenti di leggerezza.

Che difficile vivere, da una parte le aspettative, dall'altra le aspirazioni, al centro la dura realtà, la voglia di lasciarsi tutto indietro, lo scalpitare per non poter fare nulla  per cambiare la propria posizione in quanto - per l'ennesima volta, ironia della vita- i cambiamenti che auspicherei coinvolgono terze persone che bloccano le mie scelte!

Rimango bloccata su tutti i fronti ed in realtà l'unica cosa che posso fare è di andare avanti alla meno peggio, aspettando che gli eventi maturino e mi portino un po' di tranquillità.

Non dura minga, non può durare!


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3 Commenti:

Blogger katherine ha detto...

La vita è una battaglia continua e, appena arriva un momento di pace, subito se prepara un altro di lotta tanto che si ha persino paura di godere il momento felice, temendo che possa svanire troppo presto.L'unica soluzione è "cogliere l'attimo", fare un bel respiro profondo e ributtarsi nella mischia!

lunedì, marzo 26, 2012 10:52:00 PM  
Blogger giorgio giorgi ha detto...

Quando non è ancora giunto il momento decisivo e non si possono compiere cambiamenti, bisogna riposare e ricostituire energie, non buttarle via inutilmente.
Attendere non è vano sperare.
(Non lo dico io, lo dice l'I King, libro sapienziale cinese che ho ripreso a memoria).
Per quanto ti è possibile, datti al buon tempo, alla gioia di vivere, che non siamo stati fatti solo per soffrire.
Io sarei contento se tu riuscissi a trovare momenti di felice benessere.

martedì, marzo 27, 2012 12:20:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Cara Katherine, spesso anche cogliere l'attimo fa svegliare per quel micro secondo di domanda "che cavolo mi deve capitare di tanto brutto che l'Universo mi grazia con tale felicità?" Ed è quando ti ripeti troppo spesso questa frase, che un filo di sudore freddo ti arriva ogni volta che ti specchi e senti la voglia irrefrenabile di "toccare legno" come quando incroci un gatto nero ;D !!!
Ma confesso che alle volte ho sulle labbra stampato un sorriso di calma interna, e quando mi rendo conto che sto ridendo, mi chiedo, ma di che caspita stai ridendo???

Caro Doc ! Sei fantastico : arrivi con le tue parole al cuore della faccenda, portando sempre speranza! D'altra parte non poteva essere che così: San Giorgio è il mio protettore!! ;)

martedì, marzo 27, 2012 6:50:00 AM  

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