lunedì 12 marzo 2012

CAPITOLO NR. 2 - Arrancare, una situazione normale?

Ti rispondo cara Gattarandagia con un altro post, perché l'argomento è troppo importante!

Dici che arrancare è un fatto normale nella vita,  in quanto siamo burattini che il destino manovra e pertanto  ho solamente spostato le mie ansie dal mio partner e dal mio lavoro, alla mia disoccupazione ed alla mancanza di liquidi? Si ci vedo un fondo di coerenza. Come diceva il mio prof. di ragioneria : se non è zuppa, è pan bagnato!

Questo presumerebbe il fatto che l'accettazione  (nell'accezione latina di "prendere coscienza" e non supino soccombere) della realtà attuale potrebbe essere l'unica soluzione che attiri la svolta decisiva. 

Leggo un possibile interrogativo : no, non è che non avessi realizzato il fatto di essere disoccupata o di non essere accettata dall'attuale realtà del lavoro in quanto troppo specializzata (quindi troppo onerosa) e troppo "anziana" per rientrare nel mercato. E' che arrendermi ad essi significa sconfitta, significa non avere alternative che "continuare ad arrancare". 
Accettare questi assunti, dovrebbero aprirmi la mente ad un passo ulteriore : accettare  di diventare imprenditore di me stessa ???  Proiettarmi a 57 anni in una realtà che non ho ancora preso in considerazione. Si, OK, ma a fare cosa ??? Non che mi manchi spirito di adattamento ho posto CV in tutti i supermercati della città, rispondo anche ad inserzioni di bassa manovalanza, ma non ho i requisiti!

Certo, se il mio destino  è di trovare lavoro, inutile angosciarsi, basta continuare a cercare ed aspettare che si apra quella benedetta porta, che il destino ha posto, ma che io ancora non vedo.

L'altro giorno ero ferma in attesa del bus che mi portasse a casa, la mente girava per conto suo e speculava sui vari aspetti della mia vita, fino ad accorgermi che il mio bus era appena transitato davanti a me, era arrivato al lato opposto della pensilina e  stava già richiudendo le porte e partendo con semaforo verde, dopo aver caricato tutti i passeggeri, mentre io restavo inchiodata lì persa nei miei pensieri.

Ecco, vorrei che l'occasione di lavoro arrivasse ed io non la vedessi come non ho visto quel bus!

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2 Commenti:

Anonymous Avedon ha detto...

Penso anch'io che arrancare sia una condizione naturale. Almeno lo è per me.
Non necessariamente per motivi economici (io un lavoro ce l'ho, anche se non sempre esaltante).
Purtroppo, se guardo indietro nella mia vita, vedo molto frequentemente delle situazioni "temporanee", "precarie", in cui aspetto la soluzione di una situazione per poter finalmente tirare il fiato.

Ma queste situazioni si ripetono all'infinito. Come finisce un'emergenza ne comincia un'altra, quando non ce ne sono due o tre in contemporanea.
E allora che si fa?
Si arranca...

lunedì, marzo 12, 2012 9:35:00 AM  
Blogger Renata_ontanoverde ha detto...

Concordo Lilli, nella mia vita quando ho iniziato a considerare :oh finalmente le cose stanno girando nel modo giusto e mi son organizzata bene! Avveniva qualcosa che puntualmente mandava tutto a puttane! Bisognava ripigliarsi dal colpo, raccogliere i cocchi, assemblare, scartare, rivedere, progettare, tentare e riprovare tutto fino al prossimo scombussolamento.

OK siamo nati per vivere nella precarietà !

lunedì, marzo 12, 2012 9:39:00 AM  

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